Bio, un mercato da 90 miliardi di dollari

Fatturati e trend dei canali distributivi nei Paesi leader. Stati Uniti e Nord Europa sugli scudi

Bio, un mercato da 90 miliardi di dollari
Il mercato del biologico sta per toccare i 90 miliardi di dollari di fatturato (circa 77 miliardi di euro) a livello globale e manifesta significativi segnali di sviluppo. I tassi di crescita sono particolarmente alti nel Nord America e nell'Europa del Nord. Negli Usa il bio detiene una quota di mercato del 5%; l'Organic trade association (Ota) valuta che il fatturato 2016 si sia attestato sui 43 miliardi di dollari. Anche l'Europa registra buoni risultati: secondo il Bund Ökologische Lebensmittelwirtschaft (Unione tedesca degli operatori economici del settore ecologico alimentare) in Germania lo scorso anno il mercato biologico è cresciuto di quasi il 10%, mentre nello stesso periodo, in Francia, l'Agence Bio ha rilevato addirittura un plus di oltre il 20%. Dal canto suo il Regno Unito, con un incremento del 7%, ha ripreso la crescita. Bene anche Irlanda e Svezia. 

Nel 2016 la superficie biologica è aumentata in tutto il mondo di circa cinque milioni di ettariLeader nella crescita in Europa sono la Bulgaria con il 35%, la Croazia con il 23% e Cipro con il 18%. Segno più  anche nei Paesi più importanti: Francia (210mila ettari in più), Germania (75.650 il dato assoluto) e la Spagna (50.232), mentre Grecia, Polonia e Romania perdono 130mila ettari. 

Germania, prospettive favorevoli 
Le previsioni per il 2017 indicano un risultato al di sopra dei 10 miliardi di euro di fatturato, dato che nel 2016 era stato sfiorato. I  supermercati "valgono" 5,45 miliardi. Oltre al prezzo conveniente dei marchi, tra le ragioni della progressione si annovera un ampliamento della proposta rispetto agli anni precedenti. Il fatturato dei negozi biologici è salito invece del 5% portandosi a 2,85 miliardi di euro. Gli altri canali di distribuzione (vendita diretta nelle aziende agricole, mercati settimanali, negozi di macrobiotica, distributori di carburante, vendita per corrispondenza e artigianato alimentare) sono incrementati del 2,2%.

Austria: il bio vale l'8,6% del food
La quota del bio sul fatturato alimentare complessivo è in costante aumento: se nel 2013 era del 6,7%, nel primo semestre del 2017 è salita all’8,6%, come evidenzia RollAma/Ama-Marketing. Ai primi posti uova (20% di quota di mercato), latte fresco (18%), patate (16%) e verdura fresca (14%). Nel 2016 il fatturato del bio austriaco ha segnato un totale di 1,6 miliardi, di cui il 75% appannaggio del commercio, convenzionale, il 19% dei negozi specializzati e il 6% della ristorazione.

Francia, ortofrutta al top
Nel 2016 i negozi specializzati francesi, il commercio convenzionale e la vendita diretta hanno totalizzato circa 1,2 miliardi di euro in più dell'anno precedente, riferisce l'agenzia Agénce Bio con sede a Parigi. Il settore ha quindi fatto segnare una crescita del 21,7% raggiungendo un fatturato di 6,7 miliardi di euro. A ciò si aggiungono la ristorazione fuori casa e i ristoranti che hanno realizzato un giro d'affari di 411 milioni di euro. Netto incremento per frutta e verdura, con un balzo del 33%.

Svezia: quota bio tra le più alte al mondo
In Svezia il trend positivo del biologico perdura dal 2014; si registrano ogni anno tassi di incremento che vanno dal 30 al 40%. Nel solo periodo che va dal 2014 al 2016 le vendite bio sono raddoppiate raggiungendo i 2,6 miliardi di euro. Quest'anno la crescita è leggermente rallentata: ciò è dovuto, da un lato, a una certa saturazione del mercato, dall'altro alle sfide poste dall'approvvigionamento di materie prime biologiche. Per il primo semestre del 2017 si stima un aumento del 7-8%. Il bio, in Svezia, vale il 9,3% del totale: un record.

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