Formazione innovativa per i periti agrari, 21 attestati

Formazione innovativa per i periti agrari, 21 attestati
Sono stati consegnati venerdì scorso alla Fondazione Edmund Mach, gli attestati ai primi 21 studenti che hanno frequentato il corso post diploma per periti agrari alternativo al praticantato.
Si tratta del primo corso a livello nazionale, frutto dell'accordo sottoscritto tra il Collegio nazionale dei periti agrari e dei periti agrari laureati e il Centro istruzione e formazione Fem. Un corso innovativo, della durata di 800 ore, che fornisce una adeguata e solida preparazione tecnico-pratica ai diplomati in agraria, consentendogli di sostenere l'esame e abilitarsi come perito agrario, in alternativa ai 18 mesi di praticantato.

Alla cerimonia è intervenuto il direttore generale Fem, Sergio Menapace, il presidente nazionale del collegio dei periti agrari e dei periti agrari laureati, Mario Braga, il presidente del Collegio di Trento, Mario Tonidandel, il dirigente del Centro istruzione e formazione, Marco Dal Rì, e l'organizzatore del corso, Andrea Panichi.



Il direttore generale Sergio Menapace ha espresso soddisfazione in relazione all'accordo, auspicando il rafforzamento della collaborazione con il Collegio dei periti agrari. “Questo accordo è un test di concretezza, che premia il saper cogliere le opportunità innovative in ambito formativo”. E rivolgendosi agli studenti ha evidenziato: ”Il settore agricolo e agroalimentare è di grande interesse e prospettiva. Sta a voi saper spendere nel mondo lavorativo le nozioni acquisite durante il percorso formativo”. Questa iniziativa formativa, secondo il dirigente Marco Dal Rì, permette di valorizzare le potenzialità formative dell'Istituto Agrario e nello stesso tempo di riconoscerne il ruolo di "mediatore professionale" con il mondo del lavoro.

Il presidente del Collegio nazionale, Mario Braga, ha definito quello della Fem un modello unico in Italia, per il forte legame tra scuola, ricerca, consulenza con il territorio e il mondo delle imprese. Ha spiegato che il perito agrario di oggi ha acquisito, rispetto al passato, una funzione di soggetto esterno che entra in relazione non solo con l'azienda agricola, ma con tutta la filiera, dalla produzione alla trasformazione per arrivare agli aspetti della sicurezza. “Occorre fare uno sforzo ulteriore- ha precisato- quello di collegare sempre più il territorio, inteso come impresa alla scuola, e cercare di accentuare questa osmosi”. Soddisfazione per l'accordo è stata espressa anche da Mario Tonidan del, presidente del Collegio periti agrari di Trento, che ha illustrato le novità della seconda edizione del corso, che ha preso avvio sempre oggi con 24 nuovi iscritti, i cui dettagli sono stati illustrati anche dall'organizzatore del corso, Andrea Panichi.

Fonte: Ufficio stampa Fem