L'ortofrutta finisce all'asta da Todis

Il direttore generale Massimo Lucentini: «Più vendite e più enfasi al reparto»

L'ortofrutta finisce all'asta da Todis
Sfusa o confezionata, vendita assistita o a libero servizio. Ma chi l'ha detto che nella grande distribuzione organizzata l'ortofrutta deve essere proposta ai clienti seguendo questi schemi rigidi? Perché non animare l'esperienza d'acquisto con un pizzico di contrattazione, con un rapporto più caldo e diretto tra chi compra e chi vende, anche all'interno della distribuzione moderna? E' quello che ha pensato Todis - insegna a cavallo tra discount e supermercato con 240 punti vendita in Italia - lanciando venerdì scorso la prima “Asta della frutta”.

Il primo test si è tenuto nel negozio di Sora (Frosinone), ma visti i positivi riscontri è destinato ad essere replicato anche in altri punti vendita dell'insegna del gruppo Pac 2000A-Conad, come spiega a Italiafruit News il direttore generale di Todis, Massimo Lucentini.



“L'iniziativa segue il funzionamento di un'asta vera e propria: c'è una campagna di comunicazione che la annuncia e i clienti, in una fascia temporale ben definita, sono invitati nel punto vendita dove il banditore con alcuni suoi collaboratori mette in vendita l'ortofrutta – racconta il manager – Si parte con la presentazione del prodotto, descrivendone le caratteristiche, segue la dichiarazione del valore di mercato e la base d'asta. Poi ci sono le offerte e il cliente, con una paletta, può partecipare all'asta rilanciando. Abbiamo la fortuna di avere un collaboratore nell'area ortofrutta che viene da una famiglia di ambulanti, ha l'esperienza di banco, e devo dire che è stato un momento proprio divertente. La nostra finalità è vendere un prodotto di qualità attraverso una formula scherzosa e coinvolgente”.

Durante le aste i quantitativi di frutta e verdura messi in vendita sono eccezionali e i prodotti sono appositamente confezionati per questa finalità. Ma come è nata l'idea dell'asta della frutta? “Quest'anno abbiamo iniziato con le aste del pesce – risponde Lucentini – che hanno avuto un successo enorme, immediato: non solo le vendite nel giorno dell'asta sono elevate, ma si protraggono anche in un momento successivo perché l'iniziativa dà enfasi al reparto. I consumatori hanno più fiducia, provano un prodotto di qualità e per l'insegna il vantaggio è continuativo. Dopo questa esperienza positiva con la pescheria abbiamo pensato di replicarla nel reparto ortofrutta”.



Un'area strategica del nuovo corso Todis, identificata con un layout caldo e il nome Frutteria. “Il reparto ortofrutta per noi è un biglietto da visita e da qualche anno lo abbiamo spostato all'ingresso dei nostri negozi, rivedendone l'immagine, cercando di scaldare l'ambiente, di trasmettere sensazioni positive – aggiunge il direttore generale della catena – Per questo abbiamo scelto il legno al posto delle cassette in plastica, abbiamo riambientato il reparto con le mantovane per dare un'idea di piazza, se vogliamo un'immagine un po' rétro ma efficace". 

"Ora tutto questo lavoro va trasmesso ai clienti e ai nostri affiliati: dobbiamo spingere su questa voglia di specializzarci sui freschi, forti del nostro fornitore Conad. Da noi il cliente sa di trovare un prodotto al prezzo giusto con la stessa qualità di un Conad. La nostra idea è quella di enfatizzare sempre di più le aree dei freschi, dopo aver lavorato sulla sala e sulla revisione dei nostri assortimenti”.

Todis ha un cantiere aperto sul reparto ortofrutta. “Lavoriamo su progetti che hanno l'obiettivo di sposare le nuove tendenze di consumo – illustra Lucentini – Crediamo nella preparazione dei prodotti nel punto vendita: i nostri nuovi negozi saranno tutti dotati di un laboratorio e di una cella dedicata per la preparazione di frutta e verdura pronta al consumo, una sorta di quarta gamma fatta da noi, che ci dà un vantaggio in termini di marginalità e assicura al consumatore la freschezza del prodotto. Poi c'è un ragionamento in corso per valorizzare gli aspetti salutistici della frutta secca”.



Todis chiuderà il 2017 con 25 nuove aperture e anche l'anno prossimo si avrà uno sviluppo simile. La catena opera principalmente nel Centro-Sud (oltre a Iges, la capogruppo che detiene il marchio, sono state avviate due joint venture con Conad Sicilia e Conad Adriatico) e ha tre formati di vendita: un “sottocasa” da 250 metri quadri, un negozio di prossimità da 500/600 mq e un formato d'attrazione da 1.000/1200 mq. “Cerchiamo di dotarli tutti dei reparti freschi che ormai rappresentano il 50% delle nostre vendite – conclude Massimo Lucentini – Per il prezzo il nostro riferimento è il discount, mentre per la qualità è il supermercato”.

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