Nocciola Piemonte Igp tra le eccellenze del territorio

Nocciola Piemonte Igp tra le eccellenze del territorio
“A volte per le strade di tutta la città c’è un profumo da estasi. È quando le aziende locali tostano le nocciole”. Enrico Crippa ama la nocciola del Piemonte e le usa anche in un pane del Piazza Duomo, che quando lo spezzi è inebriante.  
Insieme al Tartufo Bianco d'Alba e ai grandi vini rossi dell'albese, la nocciola è una delle eccellenze del territorio. E che quella del Piemonte Igp sia la “nocciola più buona del mondo” non lo dicono solo i soci del consorzio di tutela ma anche le ricerche che nel tempo ne hanno decretato il primato sotto il profilo organolettico rispetto alle altre. Il suo segreto è stato individuato nella dolcezza e nella persistenza olfattiva, che la rendono, soprattutto nei prodotti dolciari, profumata di fiori, miele e frutta secca.
 
I frutti maturi, infatti, presentano un peso superiore ed un livello di umidità più basso. Considerata la forte tendenza dei frutti ad assorbire l'umidità dal terreno, occorre che la raccolta sia tempestiva ed eseguita a più riprese per impedire il deterioramento e garantire la qualità dei frutti.

Come conferma Luigi Odello, del Centro Studi Assaggiatori di Brescia (l’unità di analisi sensoriale che realizza test di aroma e gusto su caffè, grappa, birra e ovviamente sul Tartufo bianco di Alba), la nocciola del Piemonte può essere considerata regina. I test che sono stati effettuati su nocciole crude ma anche su alcuni prodotti trasformati confermano un più alto “indice edonico” (gusto migliore). I degustatori hanno utilizzato il metodo Big Sensory Test Avanzato che permette di stilare una scheda sensoriale complessa con i diversi descrittori suddivisi in livelli, in modo da generare un vero e proprio albero degli aromi del prodotto.

"La Nocciola Piemonte Igp cruda - dice Odello - vanta alcune caratteristiche distintive: la buona consistenza, l’intensità olfattiva (elemento, questo, fondamentale nella definizione di un buon profilo organolettico), la percezione della frutta a nocciolo molto marcata e, last but not least, la dolcezza".

Anche i dolci che le contengono hanno note di fiori, miele e nocciola. La Nocciola Piemonte Igp trova però la sua massima esaltazione nell'incontro con il cioccolato. Da quando, come si narra, un intraprendente cioccolatiere di Torino, Michele Prochet nel 1852 seppe riconoscere la potenzialità della nocciola e mise a punto la prima ricetta del gianduja, l'aroma e la qualità organolettiche del frutto piemontese esprimono il meglio nell'unione con l'esotico cacao.
Il cioccolato con le nocciole, in pasta o intere, da specialità regionale è diventato simbolo di buon gusto anche oltre i confini: è un emblema di singolare unicità, che l'industria dolciaria italiana propone al mercato mondiale come squisito esempio della proprio secolare cultura.

Se poi fate parte della schiera di chi oltre al gusto sta attento alla salute: la nocciola infatti, oltre ad un contenuto significativo di aminoacidi essenziali e di vitamina E, risulta particolarmente ricca in lipidi, con un apporto calorico pari a 700 Kcal per 100 grammi di nocciole secche. In particolare, la frazione lipidica è costituita per oltre il 40% da acidi grassi monoinsaturi (come l'acido oleico) e presenta il più alto rapporto monoinsaturi/polinsaturi rispetto all'altra frutta secca. Recenti studi sembrano dimostrare gli effetti positivi di un consumo regolare di nocciole sulla salute umana.

Fonte: La Repubblica