Ladri di noci, azienda friulana nel mirino

Ladri di noci, azienda friulana nel mirino
Anni di furti nelle tenute dell'azienda agricola di Nicolò Panciera, un imprenditore di 41 anni che porta avanti la realtà produttiva avviata dal padre, tra la provincia di Udine, a Chiarmacis di Rivignano Teor e Palazzolo dello Stella, e Zoppola (Pordenone) dove ha sede legale l'azienda. "Non ce la faccio più - dice esasperato - mi rubano le noci. E per me che lavoro duro è un bel danno. Non capisco: se uno proprio non ce la fa e non ha soldi per comprarle, basta che bussi alla porta e gliene regalo un sacco. Ma così no, non va bene".

​L'ultimo colpo risale a pochi giorni fa, come scrive il dorso locale del Gazzettino. Qualcuno si è introdotto nella tenuta di Chiarmacis e ha fatto man bassa di noci, entrando nello splendido noceto di Panciera, una sorta di paradiso terrestre della frutta secca, dove da cinque anni è stato messo a dimora anche un noccioleto. La frutta secca, si sa, costa tanto, così i ladri buongustai vanno a rubarle da Nicolò.

"In questi giorni mi hanno rubato tantissime noci. Siamo nella stagione della raccolta. Le noci cadono dagli alberi da metà settembre a metà ottobre circa. Noi le raccogliamo da terra, mano a mano. E lo fanno anche i ladri. Nonostante ci sia la sorveglianza privata e nonostante l'impegno costante, giornaliero, dei carabinieri della stazione di Rivignano".

"Ringrazio veramente di cuore i militari dell'Arma per la loro attività: mi sono sempre stati vicini negli anni e diverso tempo fa hanno anche denunciato una persona, poi finita a processo. Mi aveva rubato 70 chili di noci. Adesso, dopo il furto dei giorni scorsi, i servizi di sorveglianza sono stati intensificati moltissimo e credo che due persone siano state pizzicate mentre rubavano nella tenuta di Chiarmacis. Su questo, però, ci sono indagini in corso e non mi posso esprimere. Molte automobili, poi, sono state notate ferme vicino al noceto e allontanate".

​Il colpo non ha riguardato solo le noci. "Mi hanno rubato anche dei pannelli solari di un sistema che usiamo per proteggere gli alberi da frutto dagli insetti - spiega Nicolò -; è una sosta di trappola olfattiva che confonde sessualmente gli insetti nocivi. Di fatto c'è un distributore che rilascia sostanze capaci di disturbare gli insetti, che quindi non attaccano gli alberi. Cerchiamo di usare i metodi più naturali possibili per rispettare l'ambiente e ottenere ottime noci e nocciole. Anche questo sistema è stato rubato e sono molto amareggiato".

Fonte: Il Gazzettino - Udine