Pomodoro da industria, Pomorete punta il Sudafrica

Pomodoro da industria, Pomorete punta il Sudafrica
Obiettivo Sudafrica per Pomorete, la prima filiera italiana del pomodoro. La rete di imprese aderente a Confapindustria sta partecipando a una missione voluta dalla Regione Emilia Romagna nella provincia del Gauteng, che comprende Johannesburg.

"Pomorete e Confapindustria Emilia Romagna partecipano convinte alla missione organizzata in Sudafrica, che si chiuderà il prossimo 26 ottobre. E lo fanno con il bagaglio di esperienze con alcuni Paesi dell'Est Europa, e con il progetto in corso nello Zambia (creazione di un impianto di trasformazione), dove hanno sviluppato iniziative e trasferito il know how che contraddistingue la prima rete italiana del pomodoro", afferma il presidente Dario Squeri.

L'incontro è l'occasione per stabilire importanti contatti in un Paese che sta puntando molto sullo sviluppo nell'agricoltura e nell'agroalimentare. Pomorete presenterà il network di 15 imprese in grado di operare in diversi settori: dallo studio e ricostituzione dei suoli, alla trasformazione, alla vivaistica, alla fertirrigazione, alla commercializzazione, alle macchine per la raccolta e alle macchine per l'industria. Competenze che Pomorete sta già riversando nello Zambia, dove si sta per chiudere un progetto per la coltivazione di pomodori e per la realizzazione di uno stabilimento per la produzione di conserve. Un impegno comune, quello della rete, per portare conoscenze, creare occupazione in Africa e trovare nuovi mercati in un Continente dove è fortissima la presenza della Cina.

Insieme con Pomorete e Confapindustria (con il direttore Andrea Paparo) sono presenti la Regione, con l'assessore all'Agricoltura Simona Caselli, Arpae, il Cer (Consorzio idraulico emiliano romagnolo) e l'Università di Bologna.

Incontri ad alto livello sono previsti con le autorità amministrative nazionali e della regione sudafricana, con l'ambasciata italiana, e poi con Università, imprenditori e agricoltori. In agenda, summit di natura tecnica e politica, oltre alla visita dell'agropark di Sebokeng.

Il progetto di scambio con il Sudafrica è stato varato nel gennaio 2017 dalla Regione Emilia Romagna. L'assessore Caselli ha indicato le priorità nell'innovazione in campo agricolo e nell'agroindustria, certificazioni di qualità, gestione della risorsa idrica: i settori dove più l'Emilia-Romagna può dare un significativo contributo al Paese. Importante sarà anche il rapporto tra le Università, con la ricerca e lo scambio di studenti.

Il Gauteng, con 12 milioni di abitanti, produce il 34% del Pil sudafricano. L'area si estende su 1,7 milioni di ettari, di cui solo la metà coltivati.

Fonte: Ufficio stampa Pomorete