Ecco il «bollino blu» più contrastato

Pensato da Auchan per i prodotti salutari, ha portato il caos

Ecco il «bollino blu» più contrastato
La catena francese Auchan ha pensato di apporre un bollino blu sui prodotti “migliori” dal punto di vista nutrizionale e salutistico da privilegiare negli acquisti, in base alla selezione di un comitato di esperti. “Un programma per aiutare i propri clienti a scegliere come mangiare, muoversi di più e prendersi cura di se stessi”: è questo La vita in Blu, messo in atto con la selezione sugli scaffali, tramite evidenziazione in blu, dei prodotti.

Oltre 100mila i prodotti valutati in 12 Paesi, spiega il colosso della Gdo sul suo sito web, dopo avere confrontato le informazioni riportate sulle confezioni dei prodotti presenti nella sua gamma e aver selezionato per ogni categoria quelli che mostrano il miglior equilibrio tra le sostanze nutritive che devono essere presenti nella dieta (proteine, fibre, vitamine e minerali) e altre la cui assunzione va tenuta sotto controllo (zuccheri, grassi saturi e sale).
Il metodo di selezione per scegliere i Prodotti blu - spiega ancora Auchan - si basa su criteri oggettivi, qualitativi e quantitativi, applicabili alle diverse categorie di prodotto, e si fonda sull'applicazione del principio di precauzione e sulla valutazione della qualità nutrizionale dei prodotti.

Ma la decisione ha subito creato polemica. “Siamo sinceramente allarmati dall’irresponsabile tendenza di alcune catene di distribuzione e aziende multinazionali di scegliere in totale autonomia, secondo regole non condivise, sistemi di valutazione dei prodotti alimentari basati non su evidenze scientifiche, ma sulla demonizzazione di un alimento o di un altro”, ha detto il presidente di Federalimentare, Luigi Scordamaglia. E ha paragonato l'iniziativa dei bollini blu alle etichette con il semaforo (traffic lights) introdotte nel Regno Unito per segnalare la presenza in eccesso (luce rossa), nei limiti (gialla) o adeguata (verde) di sostanze come grassi saturi, zuccheri e sale.

“Sono rimasto esterrefatto - ha commentato Giorgio Calabrese, presidente del Comitato nazionale per la sicurezza alimentare del ministero della Salute - la selezione di Auchan orienta i consumatori verso i prodotti con il bollino blu escludendo molti prodotti della dieta mediterranea, ma su quale base? Perché non chiedono il parere dei nutrizionisti clinici?”. Secondo Calabrese comunque, si tratta di “una logica commerciale camuffata da una logica salutista”. “Non si arrischino a perseguire ancora questa strada - ha avvisato il nutrizionista -  perché noi, come ministero della Salute, potremmo rivalerci un domani per aver orientato i consumatori verso prodotti che fanno ammalare di più”.

L’amministratore delegato del Gruppo VéGé, e presidente dell’Adm Associazione della distribuzione moderna, Giorgio Santambrogio, pur esprimendo qualche perplessità ha invitato alla calma. “La grande distribuzione organizzata ha già molte armi per potere fare opera di cernita dei fornitori, dell’assortimento, dei prodotti, dei prezzi e del facing – ha osservato - quindi può già orientare i clienti; arrivare a mettere bollini o semafori è scorretto. Ma, prima di esprimere le proprie considerazioni e dire che c’è polemica perché la Gdo induce il consumatore a scelte arbitrarie e fuorvianti, bisogna vedere l’algoritmo che c’è dietro il progetto di Auchan, i nutrizionisti che sono dentro il comitato scientifico. Il Gruppo VéGé non li applicherà mai e lascerà libero il cliente ma, prima di entrare in sterili polemiche, informiamoci”.

Il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo, interpellato in proposito, ha messo in guardia sull'aspetto salutistico di certi sistemi di etichettatura “discriminatori e incompleti” che “mettono in pericolo, non solo la salute dei cittadini italiani ed europei, ma anche il sistema produttivo di qualità del Made in Italy”.

“Questo bollino blu, rischia di alimentare disinformazione e di confondere i consumatori. Scegliere o, peggio, sconsigliare un prodotto sulla base di criteri arbitrariamente applicati in assenza di fondamenti scientifici e normativi è rischioso e inaccettabile - ha affermato Giuseppe Allocca, presidente dell’Unione italiana per l’olio di palma sostenibile - Il principio di precauzione, poi, dovrebbe essere applicato dalle autorità competenti e non localmente sulla base del sentiment nazionale, come lascia intendere Auchan nel suo manifesto. È necessario che le autorità competenti intervengano per arginare questo tipo di iniziative che rischiano di falsare il mercato e alimentare la diffusione di campagne allarmistiche – contro questo o quel prodotto – che non portano alcun vantaggio per il consumatore, come recenti ricerche di mercato hanno dimostrato per il caso dell’olio di palma”.

La replica di Auchan non si è fatta attendere. “I prodotti sui nostri scaffali sono tutti di comprovata qualità - ha chiarito Carlo Delmenico, Responsabilità sociale d'impresa, Programma benessere di Auchan Retail Italia - La selezione non ha l'obiettivo di discriminarne alcuni, quanto piuttosto quello di evidenziare, all'interno delle singole categorie, quelli che risultano avere il miglior equilibrio nutrizionale. Tale valutazione avviene in base a un algoritmo scientifico che utilizza le informazioni contenute nelle etichette, partendo da una selezione convalidata da un collegio di esperti nazionali e internazionali”.

“Queste azioni di informazione e trasparenza sono fatte a vantaggio dei consumatori, che richiedono di essere sempre più informati e consapevoli sui prodotti che trovano sugli scaffali dei punti vendita - ha aggiunto Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva Onlus - Per questo Cittadinanzattiva è presente, insieme a professionisti tra cui medici pediatri e nutrizionisti, nel collegio di esperti che Auchan ha coinvolto nel progetto per garantire una valutazione dei prodotti basata su criteri determinati, trasparenti e applicati in modo uniforme”.

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