«Non c'era mandragora negli spinaci Bonduelle»

L'esito delle analisi. Assofrutterie: nessun calo di vendite dopo la vicenda

«Non c'era mandragora negli spinaci Bonduelle»
Non c'era mandragora negli spinaci surgelati ritirati la scorsa settimana dal mercato dopo che una famiglia era stata ricoverata in ospedale per intossicazione alimentare. E Bonduelle esulta: "Gli esiti delle analisi effettuate dall'Ats Milano sui lotti di spinaci Millefoglie Bonduelle surgelati richiamati, come misura precauzionale, nei giorni scorsi - ha comunicato ieri l'azienda - sono negativi: non rivelano la presenza di sostanze anticolinergiche responsabili della sospetta intossicazione da mandragora".

Le analisi, ha ricordato in una nota Bonduelle "sono state effettuate in seguito al caso di intossicazione di una famiglia nel Milanese che ha consumato un pasto a base di verdure tra cui spinaci Millefoglie Bonduelle surgelati e altre verdure acquistate presso un mercato rionale". "Siamo molto contenti dell'esito delle analisi e di poter rassicurare i nostri consumatori e clienti - ha commentato l'Ad di Bonduelle Italia Gianfranco D'Amico -. La loro sicurezza è per noi una priorità assoluta e la garantiamo continuamente grazie a controlli effettuati su tutta la filiera, a partire dal campo con i nostri agronomi. Confido che i consumatori capiranno che il ritiro dei nostri prodotti è stato solo un atto di responsabilità e prevenzione".

Nessuna flessione nelle vendite di spinaci, né di altre tipologie di frutta e verdura, si è intanto verificato dopo il "caso mandragora": Daniele Mariani, presidente di Assofrutterie Fiesa, sindacato di categoria dei dettaglianti ortofrutticoli aderenti a Confesercenti, sottolinea che "le vendite nei negozi tradizionali non hanno registrato flessioni delle vendite, e non si percepiscono particolari preoccupazioni da parte dei clienti".

"Nelle coltivazioni a cui si rivolgono i commercianti al dettaglio del resto – aggiunge Mariani – c'è un controllo diretto sia dell'agricoltore sia del dettagliante che si occupa della vendita del prodotto semplice o di quello preparato".  All'indomani del ritiro dal mercato, l'Unione nazionale dei consumatori aveva invitato a "controllare che non ci siano foglie con forme differenti" nelle confezioni di spinaci elaborando una sorta di decalogo anti-rischio.