In raccolta a Palagiano (Taranto) l’uva da tavola biologica

In raccolta a Palagiano (Taranto) l’uva da tavola biologica
Il valore del mercato interno degli alimenti biologici è di 2,50 miliardi di euro; raggiunge 4 miliardi, se si considera anche l’esportazione (l’aumento annuale è del 10%).
Nel 2016 le superfici coltivate con il metodo biologico in Italia sono risultate di 1.795.650 ettari, rispetto a 1,5 milioni del 2015. Gli operatori sono 72.154.

Numerose iniziative sono attuate dal ministero delle Politiche agricole per il sostegno del settore. Tra queste: il “Piano strategico nazionale per lo sviluppo del sistema biologico”; contributi europei stanziati per le regioni per 1,5 miliardi fino al 2020, mense biologiche certificate; controlli più efficaci. La finalità è incrementare la quota di prodotti vegetali e animali ottenuti con metodi biologici, con l'impiego esclusivo di sostanze naturali presenti in natura. Sono escluse l’impiego di sostanze di sintesi chimica (concimi, diserbanti, insetticidi, sostanze ormonali, ecc.). In Italia e in Europa, la Puglia è al primo posto per la produzione di uva da tavola biologica con  2.419 ettari.

Attualmente il mercato delle uve bio dipende dalla contrattazione. Se si fa riferimento ad acquirenti che trattano le uve con semi e senza, il prezzo tende a uguagliarsi, con un aumento soltanto del 10-15%. Anche in questo caso, dipende dalla qualità e varia da 1,15 a 2 euro/kg. Se la trattativa avviene con acquirenti specializzati per la commercializzazione di uve senza semi e il venditore è affidabile, l’uva è valutata da un minimo di 1,70 a 3 euro/ kg. Ovviamente il prezzo più elevato è praticato per le seedless. Va precisato che i mercati del Nord Europa esigono soltanto le uve senza semi.

Tra le aziende pugliesi che producono e commercializzano l’uva biologica c'è la Schiavone Bio di Palagiano, in provincia di Taranto. I vigneti sono allevati a tendone coperti con film di polietilene per proteggere l’uva dalle intemperie, vento e polvere. Inoltre si ottiene di anticipare o ritardare la raccolta e commercializzazione dell’uva in funzione delle richieste del mercato e dell’andamento dei prezzi.
 

Raccolta e confezionamento della varietà Italia, bianca con semi, ottenuta con il sistema biologico. La copertura della struttura consente di non bagnare con la pioggia la vegetazione e l’uva, riducendo le condizioni favorevoli allo sviluppo delle malattie parassitarie, di facilitare il loro controllo e l’ottenimento di uva biologica

Grappoli della varietà Crimson seedless ottenuti con il metodo della confusione sessuale (inibisce, mediante confusione, la riproduzione degli insetti) per il controllo della tignoletta (Lobesia botrana) e della cocciniglia cotonosa della vite (Planococcus ficus)

I vigneti per la maggior parte sono coltivati con le varietà con semi Italia bianca, Red Globe rosa, Black Magic nera, Michele Palieri nera, Victoria bianca; tra le seedless Crimson rosa, Vitro Black e Thompson.
 
La commercializzazione avviene con le più importanti catene della grande distribuzione europea, in mercati quali Scandinavia, Est Europa e Paesi Baltici che permettono di soddisfare le diverse richieste dei clienti per il confezionamento (colli di varie dimensioni in legno, Ifco, Steco, di cartone, cestini, flowpack, girsac, ecc.). Il peso delle piccole confezioni varia da 250 a 500 fino a 1.000 grammi. Gli altri imballaggi sono da 2 - 4,5 - 5 e 10 kg. I sistemi di qualità adottato dall’azienda sono conformi alle norme di certificazione europee: GlobalGap e Iso, finalizzati a garantire la sicurezza alimentare e la soddisfazione dei clienti. Il controllo e la certificazione della qualità dell’uva biologica sono eseguiti da Bioagricert che si affida per le analisi a Agro.Biolab Laboratory di Rutigliano (Bari).

Autore: Dott. Mario Colapietra, ricercatore in viticoltura