«Progetti di filiera per creare distintività e valore»

Ortofrutta del futuro: ecco cosa è emerso nel convegno Bayer-Nunhems di ieri

«Progetti di filiera per creare distintività e valore»
Creare elementi di distintività percepibili e metterli a valore per il consumatore. E' stato questo il fil rouge del “Business event for experts” organizzato ieri a Roma da Bayer Vegetable Seeds – Nunhems.

Obiettivo dell'incontro, come hanno ricordato in apertura il country sales manager Stefano Carducci e il country head Italy Jose Antonio Salinas Reyes, creare una stretta collaborazione con i produttori. Anche perché, per usare le parole di Roberto Della Casa, managing director di Agroter, “la sfida delle quantità non esiste più. I consumatori, come testimoniato dal nostro Monitor Ortofrutta, danno priorità a freschezza, gusto, salute e benessere, provenienza e solo al quinto posto troviamo il prezzo. Ecco perché dobbiamo investire in miglioramento qualitativo e gustativo dei prodotti”.



Ma quali sono le caratteristiche più importanti che la grande distribuzione organizzata si aspetta dai fornitori? Alla domanda hanno risposto i manager della Gdo che hanno partecipato alla tavola rotonda “Come evolve la distribuzione nel nuovo mercato ortofrutticolo”.



“Servono distintività e specializzazione – il parere di Michele Capoccia (foto sopra), responsabile ortofrutta di Cedof-Pac 2000A Conad – Il fornitore deve avere competenze e conoscenze, non le può avere su 30 referenze. Ecco perché a noi piace il produttore specializzato su due tre referenze, capace di innovare, pronto a confrontarsi con le multinazionali”.



“Cambiare a volte fa paura – ha osservato Giampiero Gasparro (foto sopra), responsabile vendite e acquisti settore ortofrutta di Nordiconad Conad – ma un partner che abbia voglia di innovare è molto importante. Certo, senza perdere d'occhio gusto e continuità”.



“I fornitori devono prefigurarsi lo scenario della propria azienda – ha detto Giuseppe Capaldo (foto sopra), responsabile filiera ortofrutta Coop Consorzio Nord Ovest – cercando di capire dove può fare margine. A qualsiasi scelta, però, deve aggiungere valore”.



“L'organizzazione dei referenti è strategica – ha detto Maurizio Nasato (foto sopra), caposettore acquisti ortofrutta di Pam Panorama – cerchiamo fornitori efficienti, che sappiano mantenere la promessa data e che abbiano pochi interlocutori. Serve una decisionalità rapida, mantenere i tempi di consegna, perché per un distributore il buco in scaffale è il peggior incubo”.

Per inserire sul mercato elementi distintivi bisogna però partire dalla ricerca, dall'innovazione varietale. “Ogni passaggio della filiera contribuisce alla qualità del prodotto, ecco perché la collaborazione è la strada del successo”, ha sostenuto Carin Stroeken, produce chain manager di Bayer Vegetable Seeds, nell'illustrare alcuni casi in cui l'azienda ha sviluppato assieme ad agricoltori e Gdo nuovi prodotti: il pomodoro Intense, i cetrioli snack Minigustos, le carote snack multicolori, la lattuga tre colori, il melone cantalupo Sweet Sparl.

I progetti di filiera sono quindi alla base di un rilancio dell'ortofrutta: con progetti distintivi un produttore può differenziarsi dall'altro, evitando la concorrenza orizzontale tra insegne e dando al consumatore più valore. Se l'offerta è uguale per tutti, per forza di cose si finisce a combattere sul prezzo. E il produttore ne paga le conseguenze.

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