Costarica, bucce d'arancia contro il deserto

Abbandonate in una zona arida, hanno fatto crescere una lussureggiante foresta

Costarica, bucce d'arancia contro il deserto
Sedici anni. Questo il tempo trascorso fra l'abbandono dell'ultimo carico di bucce d'arancia in una zona desertica del Costarica alla scoperta, da parte dei biologi Timothy Treuer e Jonathan Choi, che da quei rifiuti era nata una lussureggiante foresta.
Ma andiamo con ordine: poco dopo la metà degli anni Novanta l'azienda produttrice di succhi d'arancia Del Oro strinse un accordo con due ecologisti dell'Università della Pennsylvania, Daniel Janzen e Winnie Hallwachs (consulenti dell'Área de Conservación Guanacaste in Costarica).

Per un anno, in cambio della concessione di alcuni terreni boschivi, l'azienda scaricò rifiuti organici in un'area desertica all'interno del parco nazionale di Guanacaste. Poi l'intervento di una azienda rivale vanificò gli accordi e l'area venne abbandonata a se stessa, fino alla straordinaria scoperta di cui sopra, avvenuta nel 2013.

In quei terreni, a distanza di 16 anni, era aumentata del 176% (stima di Princeton) la biomassa di tre dei sette ettari in cui erano state scaricate le bucce, tanto che in certi punti era necessario farsi largo con il machete.

Sedici anni. Tanto ha richiesto la natura per compiere questo miracolo.
Per la "formazione" della discarica in vignetta, invece, ho ipotizzato un anno di tempo.
Anche troppo, temo.

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