Funghi Valentina: «A Sana con i valori della fungaia bio»

Anche un nuovo prodotto per l’azienda bolognese che porta da 30 a 36 le stanze di coltivazione

Funghi Valentina: «A Sana con i valori della fungaia bio»
Coltivare secondo i dettami dell’agricoltura biologica significa non utilizzare agenti chimici lungo tutta la filiera. E, decisamente, coltivare fungaie bio o tradizionali non è la stessa cosa.

“Innanzitutto, abbiamo a che fare con cicli più brevi, in quanto il compost biologico non usufruisce di disinfettanti che proteggano dalle proliferazione di malattie ed è naturalmente meno produttivo – spiega a Italiafruit News Valentina Borghi, titolare della Funghi Valentina di Minerbio (Bologna) e presidente della Op Agricola Hortoitalia - Poi, le malattie fungine significano rese inferiori e maggiori costi di gestione delle malattie e della sanificazione in generale, che sono realizzate solo con tensioattivi naturali approvati e acqua”.

La fungicoltura è la pratica di agricoltura intensiva per antonomasia, perché si basa su misurazione, controllo e monitoraggio dei letti di coltura attraverso software, impianti e macchine. L’agricoltura intensiva applicata alla fungicoltura bio deve fare uno sforzo in più ed efficientare i processi per limitare le possibili occasioni di contaminazione.



“Ovviamente, anche i materiali di costruzione sono scelti in base al basso impatto ambientale e alla sostenibilità – prosegue l’imprenditrice – E i sistemi software di controllo del sistema di climatizzazione della coltivazione e umidificazione guidano le macchine e le sonde per la crescita più adatta del fungo: aria, acqua e umidità sono dunque dosate in maniera precisa, massimizzando i realizzi di prodotto”.

Entro fine anno l’azienda di Minerbio potrà disporre di altre sei stanze di coltivazione, per un totale di 36, che le permetterà di realizzare – per ognuna di esse - dieci cicli produttivi in più e aumentare la propria produzione di ulteriori 400 tonnellate di funghi prataioli biologici bianchi e crema. Destinati al mercato del fresco, della terza e quarta gamma, ma anche alla trasformazione ed essiccazione a freddo, sia nel mercato italiano che estero.

“Di tutto ciò parleremo con chi verrà a trovarci al Sana (allo stand B89 nel padiglione 26). L’obiettivo è sensibilizzare operatori del settore e clienti finali su criticità e difficoltà della filiera e far comprendere la differenza in termini di produttività. Senza dimenticare che abbiamo rinnovato per il secondo anno due certificazioni che, come fungaia, abbiamo adottato per primi, la Carboon Footprint e la Pef (Product enviromental footprint). Un altro strumento fondamentale per la nostra brand reputation”.



“In fiera presenteremo anche una new-entry, il nuovo bicchierino con fungo sgambato pronto all'uso – conclude Borghi – Si tratta di una confezione da 140 grammi di funghi bio bianchi e crema già privati del gambo”.

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