Radicchio rosso tondo veneto, scatta la stagione

Ieri i primi conferimenti al mercato di Brondolo-Chioggia. Volumi, prezzi e previsioni, l'analisi

Radicchio rosso tondo veneto, scatta la stagione
E’iniziata ieri con i primi conferimenti al mercato di Brondolo-Chioggia la stagione autunno-invernale del radicchio rosso tondo veneto. Le quotazioni, come riferisce a Italiafruit News Giuseppe Boscolo Palo, amministratore unico della realtà mercatale, si attestano attorno ai 90 centesimi il chilo, leggermente inferiori a quelle del radicchio abruzzese del Fucino quotato oggi, nella fase finale di campagna, tra un euro e un euro e 10 centesimi.

“La campagna del rosso tondo veneto entrerà nel vivo la prossima settimana - sottolinea Boscolo Palo - la qualità è buona anche se la scarsa escursione termica ha prodotto un colore leggermente meno intenso del solito. I prezzi iniziali sono sensibilmente superiori a quelli del 2016 quando nella prima fase si spuntavano 34 centesimi e si era poi arrivati a 90 centesimi nella seconda metà di settembre. Nonostante l’incognita caldo, che potrebbe portare ad anticipare la raccolta prima della completa maturazione, le aspettative sono abbastanza buone: l'auspicio è quello di seguire le orme della campagna 2015 quando, complici le grandinate che avevano falcidiato la produzione, i listini avevano toccato quota 1,38 euro a settembre per scendere a 87 centesimi in ottobre”. 



A proposito di volumi, essi dovrebbero essere in linea con quelli del 2014 e del 2016, annate “normali” che avevano fatto registrare un conferimento di 12-14mila quintali in settembre e altri 7mila in ottobre. Il 2015 invece non era andato oltre i 7.500 quintali settembrini, con il ritorno a valori più consoni in ottobre. 



Per quanto riguarda il radicchio invernale le quantità messe a dimora dovrebbero ricalcare quelle degli ultimi anni “anche se - tiene a puntualizzare Boscolo Palo - non ci sono dati reali e oggettivi: nell’ambito del comitato radicchio dell’organismo interprofessionale abbiamo proposto di fare un catasto perché c’è ancora molta, troppa aleatorietà. Un esempio: in questo momento l’Italia sta importando ma non si sa né quanto né da dove. E molto di quel radicchio, nei punti vendita, viene spacciato come italiano. Il mercato di Brondolo-Chioggia è impegnato nel fare una seria programmazione insieme ai conferitori, ma serve di più”.

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