La cimice asiatica fa danni anche in Svizzera

La cimice asiatica fa danni anche in Svizzera
Il 2017 passerà alla storia come l'anno del disastro per l'agricoltura svizzera, alle prese ovunque con raccolti devastati da gelate e grandine. Hanno subito importanti perdite l'uva da vino, le ciliegie della Svizzera nord-occidentale (solo 290 tonnellate rispetto alle 1.450 della scorsa stagione), le albicocche (8mila tonnellate invece di 16mila), le prugne (800 tonnellate, -10%) e le fragole.

Secondo un articolo del portale Ticinonline, la grandine dovrebbe avere causato danni per almeno 4 milioni di franchi. Non fa eccezione il Ticino, ma "con 20 ettari di coltivazioni, qui l'incidenza sull'economia è minore rispetto agli altri Cantoni", sottolinea Alberto Sassella, presidente dell'associazione frutticoltori ticinese. Eppure non c'è di che rallegrarsi. Da queste parti, dice, il problema è anche più serio dell'imprevedibilità del maltempo. Si chiama cimice marmorizzata (Halyomorpha halys) e, quest'anno, rischia di mandare in malora tutto.

"Nel piano di Magadino un produttore è stato toccato in maniera grave", racconta Sassella.  Mele, pere, pesche, ma soprattutto l'uva e la verdura. "Qui siamo più viticoltori e orticoltori che frutticoltori. Qualcosa si intuiva già l'anno scorso, ma gli insetti sono sempre di più e il fenomeno si è accentuato. La cimice asiatica attacca tutto, anche pomodori e melanzane". In Ticino, come in Italia, mentre più a Nord "per ora non si sente nulla. Il rischio è grosso. C'è chi mi ha già detto: di questo passo, taglio tutto".

Perché non è solo una questione estetica, che pregiudica il consumo fresco ma si può censurare nei prodotti trasformati, succo in particolare o marmellate. "La rete da grandine non basta. La cimice si infila ovunque e punge il frutto, che in quel punto diventa duro e amaro. E potrebbe alterare anche il sapore di un succo". Soluzioni? "Reti specifiche, ma sono molto costose, o controparassiti che la sconfiggano. L'Italia li sta introducendo, Berna non li autorizza. Dobbiamo aspettare che arrivino da soli".

Fonte: Ticinonline