Quaranta giorni di eventi dedicati alla dieta mediterranea

Fino al 2 settembre a Pollica (Salerno) la seconda edizione del Festival, Alma Seges tra i promotori

Quaranta giorni di eventi dedicati alla dieta mediterranea
Pollica (Salerno) capitale della buona alimentazione e del buon vivere: fino al 2 settembre ospita infatti  la seconda edizione del Festival della Dieta Mediterranea che si è aperta lo scorso 27 luglio con l’incontro “La biodiversità in tavola”. Nei quaranta giorni di svolgimento, la kermesse offre un ricco "menù" di dibattiti, escursioni, concerti, showcooking. Il Festival è organizzato da Legambiente e dal Comune di Pollica con il patrocinio della Regione Campania e del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, e il supporto dell’Op Alma Seges.

All’incontro inaugurale sono intervenuti tra gli altri Rossella Muroni, presidente nazionale Legambiente; Aristide Valente, presidente Op Alma Seges;  Salvatore Basile, presidente network nazionale dei biodistretti; Valerio Calabrese, direttore del Museo della Dieta Mediterranea; Tommaso Pellegrino, presidente del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni; Francesco Alfieri, consigliere del governatore della Regione Campania per l’agricoltura e la pesca; Daniela Sciarra, responsabile filiere agroalimentari Legambiente.

Pollica è una delle sette comunità emblematiche della Dieta Mediterranea individuate in sede di dichiarazione Unesco; qui  ha soggiornato, vissuto e studiato Ancel Keys, l’epidemiologo statunitense scopritore del nesso diretto tra regime alimentare (connesso allo stile di vita) e patologie cardiovascolari. Durante la kermesse si potranno  degustare i piatti tipici della cucina cilentana, visitare il museo della Dieta Mediterranea e che ha sede nel Palazzo Vinciprova di Pioppi, gli orti didattici e i luoghi storici.

Fa discutere, intanto, lo studio dell'Istituto neurologico mediterraneo Neuromed, appena pubblicato sulla rivista scientifica International Journal of Epidemiology, secondo cui i  benefici della dieta mediterranea sono fortemente dipendenti dalla posizione socioeconomica del consumatore (cliccare qui per leggere). 

Valerio Calabrese evidenzia che il report denuncia un fatto vero: "gli stili alimentari delle famiglie italiane, sempre più rispecchiano e seguono lo stato sociale ed economico: uno studio recente del ministero della Salute dimostra come l'obesità infantile sia più presente nelle famiglie di grado culturale ed economico più basso. E questo è un dato che riguarda non solo l'Italia, ma molti altri Paesi, pensiamo già solo agli Stati Uniti". 

"Non credo però - aggiunge.- sia riconducibile ad un dato strettamente  economico, perché  la dieta mediterranea è da sempre una dieta povera: la questione è più di taglio culturale, di educazione alimentare e di scelte di stili di vita. Consumare meno e meglio, scegliendo cibi sani ed equilibrati non significa necessariamente spendere di più. Significa invece fare la spesa con maggiore oculatezza, sprecare meno e orientarsi verso un consumo responsabile, magari provando anche a riprodurre il cibo con un piccolo orto". 



"E per mettere in pratica tutto questo – commenta Aristide Valente, presidente di Alma Seges – è nata, sul molo di Acciaroli, sempre nel comune di Pollica, Cento taste & longevity, la casa che si ispira ai centenari del Cilento, un luogo di degustazione e racconto della dieta mediterranea in tutte le sue forme, grazie ai piatti firmati dal cuoco contadino Pietro Parisi (foto sopra), maestro del non spreco e di una cucina semplice”.

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