Attualità
Uva da tavola, tutto pronto per il simposio internazionale
Si terrà dall'1 al 7 ottobre tra Foggia, Bari e Palermo. Focus sull'innovazione
Mancano solo gli ultimi dettagli per poter dichiarare ufficialmente completato il programma dell’ottavo simposio internazionale dell’uva da tavola, in programma dall’1 al 7 ottobre in Puglia e Sicilia, tra Foggia, Bari e Palermo. “Contiamo di chiudere tutto con l’ultima riunione del 4 agosto – spiega Vittorino Novello, professore di Viticoltura dell’Università di Torino e uno dei tre promotori scientifici dell’evento – Attualmente sono già 160 gli iscritti e pensiamo di arrivare a 200, mentre sono stati presentati 90 lavori, di cui 50 orali e 40 poster. Il 90% degli iscritti ha deciso di partecipare ai lavori di entrambe le regioni, dimostrando di avere apprezzato la nostra scelta e questo ci ripaga degli sforzi organizzativi”.
“In Italia sono 56mila gli ettari destinati a uva da tavola, il 94% dei quali è in Puglia e Sicilia, da qui la scelta della doppia sede. Per tecniche colturali non ci batte nessuno – osserva Novello – Qualcuno ci accusa di essere carenti nello sviluppo di nuove varietà seedless anche se, poi, siamo tra i più importanti esportatori, vicini a Cile e Stati Uniti”.
Fisiologia della produzione, innovative tecniche di coltivazione e di post-raccolta, risorse genetiche e innovazioni varietali, novità nella difesa, dati aggiornati di economia e mercato: questi i principali temi trattati sia durante la tavola rotonda internazionale e le sessioni scientifiche, sia nelle visite tecniche in campo di questa ottava edizione organizzata dalle Università di Foggia, Palermo e Torino.
Al centro l’innovazione, in particolare delle tecniche colturali per la produzione di varietà caratterizzate da elevati standard qualitativi e da resistenza/tolleranza alle malattie, in un’ottica di produzioni sostenibili. Poi, anche le questioni del mercato, della concorrenza, del marketing.
“Abbiamo definito i quattro percorsi delle visite tecniche del 4 ottobre tra Barletta, Bari e Castellaneta, in provincia di Taranto - continua Novello - e la tavola rotonda internazionale del 5 ottobre a Bari che affronterà le problematiche del mercato e della logistica delle uve da tavola. Nel pomeriggio, invece, si proseguirà con aspetti di carattere nazionale, compresa la competitività delle nostre aziende. Il 6 ottobre si riprende dalle sessioni scientifiche siciliane con i focus di tecnica colturale e gli approfondimenti su fuori suolo e insacchettamento a Mazzarrone (Catania) e Canicattì (Agrigento)”.
Copyright 2017 Italiafruit News
“In Italia sono 56mila gli ettari destinati a uva da tavola, il 94% dei quali è in Puglia e Sicilia, da qui la scelta della doppia sede. Per tecniche colturali non ci batte nessuno – osserva Novello – Qualcuno ci accusa di essere carenti nello sviluppo di nuove varietà seedless anche se, poi, siamo tra i più importanti esportatori, vicini a Cile e Stati Uniti”.
Fisiologia della produzione, innovative tecniche di coltivazione e di post-raccolta, risorse genetiche e innovazioni varietali, novità nella difesa, dati aggiornati di economia e mercato: questi i principali temi trattati sia durante la tavola rotonda internazionale e le sessioni scientifiche, sia nelle visite tecniche in campo di questa ottava edizione organizzata dalle Università di Foggia, Palermo e Torino.
Al centro l’innovazione, in particolare delle tecniche colturali per la produzione di varietà caratterizzate da elevati standard qualitativi e da resistenza/tolleranza alle malattie, in un’ottica di produzioni sostenibili. Poi, anche le questioni del mercato, della concorrenza, del marketing.
“Abbiamo definito i quattro percorsi delle visite tecniche del 4 ottobre tra Barletta, Bari e Castellaneta, in provincia di Taranto - continua Novello - e la tavola rotonda internazionale del 5 ottobre a Bari che affronterà le problematiche del mercato e della logistica delle uve da tavola. Nel pomeriggio, invece, si proseguirà con aspetti di carattere nazionale, compresa la competitività delle nostre aziende. Il 6 ottobre si riprende dalle sessioni scientifiche siciliane con i focus di tecnica colturale e gli approfondimenti su fuori suolo e insacchettamento a Mazzarrone (Catania) e Canicattì (Agrigento)”.
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