Produttori francesi «en marche» contro gli spagnoli

Pesche e nettarine, la crisi si fa sentire anche Oltralpe: accuse a Madrid

Produttori francesi «en marche» contro gli spagnoli
Resta alta la tensione tra Francia e Spagna. Dopo l'assalto al carico di pesche spagnole da parte dei produttori francesi (clicca qui per leggere la notizia) e la successiva ondata di proteste di politici e associazioni di Madrid, i frutticoltori d'Oltralpe continuano ad affrontare una crisi di mercato importante per pesche, nettarine e albicocche.

Per parafrasare il movimento del nuovo presidente Emmanuel Macron, "En Marche!", anche i produttori francesi si mettono in corsa contro i vicini spagnoli, accusandoli di drogare il mercato con frutta dai prezzi troppo bassi. A questa situazione stanno dedicando spazio anche i media generalisti francesi; recentemente L'Express ha rilanciato un servizio dell'Agence France Presse - una delle agenzie stampa più importanti al mondo - in cui si racconta lo stato d'animo dei frutticoltori del dipartimento dei Pirenei Orientali, terra tradizionalmente vocata alla produzione di drupacee proprio al confine con la Spagna.

Il caldo di quest'anno ha portato a un anticipo del raccolto in questa regione francese e così la concorrenza con le produzioni dell'Europa del Sud è esacerbata. "Abbiamo raccolto con 15 giorni di anticipo rispetto al solito, ci siamo trovati con prezzi catastrofici - dichiara all'Afp Fabien Jacquet, un produttore di pesche e nettarine - Sarà difficile recuperare".

"I supermercati si sono serviti dalla Spagna e si sono orientati sui prezzi spagnoli - è il rammarico di Laurent De Battisti, produttore di albicocche - Sull'intera campagna abbiamo spuntato 0,58 euro il chilo come media. E sotto i 90 centesimi non c'è via di uscita: un chilo di albicocche non è sufficiente a comprare una baguette. Ne servono due chili per un caffè!".

Dai produttori alle cooperative. Anche la Teraneo punta il dito contro la Gdo. "Avevamo avvertito la distribuzione che la nostra campagna sarebbe stata piuttosto anticipata - lamenta Yves Aris, responsabile della sezione dedicata a pesche e nettarine - ma abbiamo continuato ad avere un sacco di importazioni".

Il problema è quello di un dumping con il prodotto spagnolo. La Fnsea, il principale sindacato degli agricoltori francesi, spiega che per le pesche l'incidenza del costo del lavoro è alto. Ma se in Francia gli addetti vengono pagati 14 euro all'ora, i vicini spagnoli pagano tra i 7 e gli 8 euro.

"Va bene avere la moneta unica, ma sarebbe ora di armonizzare tutto per combattere ad armi pari - sostiene Cèdric Sabatè, che coltiva 60 ettari di peschi vicino a Thuir - noi non diciamo che si deve comprare solo francese e non comprare spagnolo, ma il prodotto francese ha un suo costo che non può essere dimenticato".

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