Vog, finale di stagione in crescendo

Dichgans: «Bene mele club e bio, Kanzi al top. In autunno i prezzi saranno alti, guai a speculare»

Vog, finale di stagione in crescendo
“I prezzi delle mele torneranno in autunno a livelli remunerativi, ma quello che dobbiamo assolutamente evitare sono punte speculative”: per Gerhard Dichgans, direttore del Consorzio Vog, il calo di volumi della prossima stagione nasconde un’insidia. Che potrebbe avere un effetto boomerang sul mercato e sulle aziende che lo presidiano. Le prime stime del raccolto europeo 2017 indicano una produzione intorno a nove milioni di tonnellate, inferiore del 25% rispetto al 2016, con alcune primarie aree che accusano perdite dal 50 al 70% sul raccolto normale. Ma cosa succederà nell’area più vocata d'Europa? “È a livello di singole varietà che vedremo grossi squilibri in Trentino Alto Adige”  commenta Dichgans. “Questo vale in primis per le Golden, in netto deficit, mentre per le Gala il raccolto sarà a livelli normali, visto che il fondovalle ha potuto difendersi dal gelo con gli impianti antibrina”. In ogni caso, aggiunge “per le previsioni del nuovo raccolto si dovrà attendere ancora qualche settimana: attendiamo però un buon raccolto sia a livello quantitativo che qualitativo”.

Volge intanto al termine la stagione 2016/17 del Vog, “all’insegna - si legge in un comunicato - di un ritrovato ottimismo”. A inizio primavera, dopo alcuni mesi con un buon ritmo di destoccaggio, il mercato ha ripreso fiato e le quotazioni hanno registrato un’impennata, supportata dalle notizie sugli ingenti danni subiti dagli agricoltori in molti bacini di produzione per le gelate primaverili nel pieno della fioritura.

In generale, annota il direttore del Vog, “l’andamento ha ricalcato un po’ quello della stagione precedente”. “Anche se i prezzi sono tornati su livelli più consoni la domanda troppo debole dei mercati nordafricani ha penalizzato le due varietà principali richieste dal bacino mediterraneo: le Golden e le Red Delicious. Viceversa le nuove mele club ancora una volta hanno dimostrato la loro resilienza alla crisi, con ottime performance di vendita e di remunerazione per i produttori, e questo vale anche per il comparto delle mele biologiche capaci di mandare in archivio un'ottima campagna commerciale: e la domanda è destinata a crescere ancora.”

Scendendo ulteriormente nel dettaglio, Dichgans sottolinea che “nel segmento premium del mercato, la soddisfazione maggiore viene dalle Kanzi: un aumento del 50% del raccolto, frutto dei nuovi impianti messi a dimora, ci ha dato la possibilità di prolungare per la prima volta la stagione fino a luglio, e vedere quanto il consumatore abbia gradito questa mela fresca e saporita proprio nelle settimane più calde di questa estate”.