Ciliegie, campagna in chiaroscuro in Romagna

Buon esordio, poi il boom produttivo ha sgonfiato il mercato. Il bilancio di Aprocc

Ciliegie, campagna in chiaroscuro in Romagna
In Romagna la campagna delle ciliegie cesenati è praticamente conclusa. Partita in anticipo con i primi stacchi a inizio a maggio, nelle aree collinari si stanno raccogliendo gli ultimi frutti e la Corniola – varietà regina per questo areale – è ora alle battute finali.

“Quest'anno siamo partiti molto prima del solito – spiega a Italiafruit News Loris Babbini, coordinatore di Aprocc, l'associazione che raccoglie una ventina di produttori di ciliegie del Cesenate – una precocità dettata dal clima e dalle buone condizioni climatiche che ci hanno accompagnato fino ai primi di giugno, quando un'intensa pioggia ha rovinato un po' la stagione”.

In Romagna, come in altre aree, la campagna ciliegie si è caratterizzata per gli importanti volumi produttivi. L'esordio sul mercato dei primi frutti è stato come sempre accompagnato da prezzi interessanti, anche sui dieci euro il chilo, ma poi si è scesi molto velocemente. “Siamo arrivati anche sotto i due euro il chilo nella fase in cui il mercato era più saturo – analizza Babbini – anche se la qualità delle ciliegie quest'anno era veramente notevole. Sotto il profilo qualitativo siamo molto soddisfatti, anche la Corniola ha espresso il meglio di sé, ma sui prezzi anche questa varietà di punta ha sofferto. Le ciliegie hanno subìto l'effetto domino delle altre drupacee e la remunerazione non è stata troppo soddisfacente”.

Nel Cesenate i produttori continuano a dover fronteggiare Drosophila Suzukii. “E' un problema che ogni anno si fa sentire sempre di più – evidenzia il coordinatore di Aprocc – se fino a metà campagna ci si è riusciti a difendere, la chiusura di stagione è stata caratterizzata da attacchi massicci. Rispetto al 2016 è andata molto peggio. Dove gli impianti sono regolari, reti di copertura abbinate ai trattamenti si sono rivelate una buona strategia; ma nelle zone collinari – conclude Babbini - è più difficile coprire gli impianti”.

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