Patate, Assopa: la filiera sostenga i prezzi in campagna

Patate, Assopa: la filiera sostenga i prezzi in campagna
Assopa, l'Organizzazione di produttori che riunisce i pataticoltori dell'Emilia Romagna e delle regioni limitrofe, esprime il proprio rammarico per l'impossibilità di definire un prezzo delle patate in scavatura da parte del tavolo paritetico della Borsa Patate gestito dal Cepa (Centro documentazione per la patata) nell'ambito del contratto quadro 2017/20.

"A seguito di una situazione di mercato molto complessa - spiega l'Op in una nota - e di una ancora prematura valutazione delle scavature dell'areale emiliano romagnolo nella seduta del 14 luglio non è infatti stato possibile definire un prezzo per la vendita in campagna".

Assopa sta operando per verificare la veridicità delle previsioni fatte nella Borsa patate nazionale svoltasi a Bologna il 22 giugno scorso, secondo cui "anche per le raccolte di metà luglio dell'Emilia-Romagna, del Lazio e dell'Abruzzo andrà verificata la resa del raccolto in considerazione delle temperature torride e della mancanza di piogge che hanno afflitto queste zone nei mesi di aprile, maggio e giugno".

L'Op tiene a segnalare, infatti, "la presenza sul mercato di importanti partite di prodotto proveniente dalle regioni meridionali che, a causa della sovrapproduzione rilevata, della poca diffusione di adeguate strutture di frigo-conservazione e della scarsa qualità in alcuni casi del prodotto offerto, viene scambiato a prezzi ben al di sotto dei costi di produzione. Una situazione non dissimile - sottolinea Assopa - si rileva nell'areale veneto, dove però la qualità più elevata del raccolto dovrebbe consigliare quei produttori a mantenere alto il livello dei valori di cessione, mentre invece si sta assistendo ad una progressiva riduzione dei prezzi di riferimento in Veneto".

"Le scavature già eseguite in Emilia Romagna, pari a circa il 20% del totale, non permettono di avere ancora un quadro di andamento esatto della campagna 2017/18, pur consigliando di rinnovare le raccomandazioni ai produttori, già ampiamente diffuse in relazione alle operazioni di scavatura al fine di evitare i danni da caldo e siccità delle ultime settimane. Questa produzione si caratterizza sempre più per la presenza di patate certificate Global Gap Grasp, grazie anche alle incentivazioni stabilite dal Contratto quadro, ed è destinata in buona parte a prodotti a marchio Selenella e Patata di Bologna Dop, con un alto valore aggiunto confermato dai prezzi di listino del confezionato non lontani da quelli del 2016. Lo scambio di patate in scavatura è quindi pressoché nullo, visto che i produttori si stanno orientando sul conto deposito, il cui prezzo andrà verificato e fissato entro il 15 settembre, quando le bolle speculative sul prodotto che oggi sta invadendo il mercato nazionale si saranno sgonfiate e il riferimento sarà invece il livello produttivo del nord Europa".

Assopa si dichiara cosciente che questa attività speculativa innalza il rischio di fraudolenta immissione di patate non emiliano romagnole nel mercato tutelato delle produzioni regionali, a danno innanzitutto delle imprese di commercializzazione firmatarie del Contratto quadro e di conseguenza dei produttori aderenti. L'Op metterà quindi a disposizione del sistema, come previsto dallo stesso Contratto quadro, il proprio strumento di rintracciabilità dell'origine del prodotto, a tutela dell'intero filiera, dal campo al piatto.

Assopa richiede poi a tutta la filiera nazionale di sostenere i prezzi delle vendite di patate
in campagna almeno ai livelli del 2016.

"In conclusione – spiega il presidente di Assopa Michele Filippini – non possiamo che concordare con quanto già evidenziato dal comunicato relativo alla Borsa prezzi nazionale secondo cui relativamente alle prospettive di mercato, qualora si prolungasse l'attuale situazione climatica nel Centro-Nord Europa, si prevede un riequilibrio tra domanda ed offerta, con prospettive incoraggianti per gli operatori del settore e che ci attendiamo in linea con l'annata appena trascorsa. Ciò non di meno – aggiunge Filippini – nelle prossime settimane continueremo ad agire per tutelare il prodotto dei soci e le loro legittime aspettative di reddito e di remunerazione delle migliori e più garantite patate in circolazione con gli esempi di Selenella e Patata di Bologna Dop. Nella consapevolezza che l'areale emiliano romagnolo, per ragioni storiche e produttive, da sempre costituisce un riferimento per il sistema pataticolo nazionale, intendiamo porci, in accordo con l'Unione nazionale Unapa, in continua e assidua relazione con le altre zone produttive nella consapevolezza che occorre unire i produttori per avere maggiori garanzie sul mercato".

Fonte: Ufficio stampa Assopa