Meloni, Django sbaraglia il campo

Complice la qualità «a lunga durata» la varietà di Hm.Clause accelera sul mercato

Meloni, Django sbaraglia il campo
C’è una nuova varietà di melone retato italiano che da un paio d’anni a questa parte sta attirando l’attenzione di produttori e distributori. Un interesse crescente testimoniato dall’aumento delle superfici investite che, dai primi 50 ettari del 2015, sono passate a 160 nel 2016 per poi sfiorare i 500 ettari quest’anno, perlopiù nel Nord Italia ma, seppure in misura minore, anche al Sud.

Django, così si chiama, ha l’aspetto tipico del retato italiano con fetta, la tipologia più diffusa nella nostra penisola, dove si raccoglie con ottimi risultati dal 10 giugno al 20 luglio. Ma anche le produzioni ottenute in Sicilia e in Senegal, con raccolte di aprile e maggio, hanno avuto esito soddisfacente. Parliamo di rese medie per ettaro di 30-40 tonnellate e di 14-15 gradi Brix.



“All’esterno il frutto si presenta con rete fitta ma non troppo spessa, che non si danneggia durante la lavorazione e non copre i solchi che disegnano le fette – spiega Sergio Guardigli, responsabile commerciale Nord Italia di Hm.Clause – La polpa, poi, ha colore e qualità ottimi, mentre la consistenza è un perfetto punto di equilibrio tra tenerezza e conservazione. Equilibrio che soddisfa sempre il palato di chi lo mangia”.

In effetti, anche l’ultimo anello della filiera, il consumatore, dà dimostrazione di apprezzare la varietà. Dietro, c’è una pianta forte e stabile, spiega il tecnico Clause: “Grazie a un apparato radicale vigoroso, che esplora in profondità il terreno, Django supera senza problemi le difficoltà stagionali, come ritorni di freddo o piogge violente, mantenendo un’ottima qualità dei frutti anche in condizioni difficili. Come siamo soliti dire, la qualità che si conserva”.



Insomma, i livelli qualitativi costanti premiano. E vanno valorizzati. “Stiamo lavorando su altre varietà simili per coprire tutta la stagione con questa tipologia di frutto – conclude Guardigli - Un’unica linea di ricerca che nel 2018 avvierà i primi test su una varietà simile a Django, per raccolte da metà maggio nelle serre del Nord e che pensiamo potrà sostituire Macigno, leader nel segmento per oltre un decennio, con un frutto ancora migliore. Altre varietà, poi, sono in corso di osservazione per il periodo estivo”.

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