«Melone e pesche italiane, nei Mercati è tutto fermo»

Vasta (Ago Milano): prezzi da industria, si salva solo il prodotto spagnolo

«Melone e pesche italiane, nei Mercati è tutto fermo»
All'Ortomercato di Milano va in scena "lo strano caso dei meloni": fa caldo, costano poco, ma non si vendono. La qualità non c'entra. "Non c'è consumo, zero, noi grossisti ci stiamo chiedendo il perché senza trovare una risposta, è un mistero", spiega a Italiafruit News Fausto Vasta, presidente dell'associazione di categoria Ago-Fedagro parlando anche a nome dei colleghi. "Fino a una ventina di giorni fa il trend era normale, poi il crollo. Adesso è tutto fermo nonostante quotazioni irrisorie, nell'ordine dei 15-20 centesimi. Non li chiede nessuno. Mai successo prima. Da quel che so è un problema generalizzato che coinvolge anche gli altri Centri agroalimentari, solo nelle località di mare la situazione è leggermente migliore". Alla luce della situazione, Vasta ha deciso di dire stop alle forniture di meloni per tutta la prossima settimana. 



"La situazione è pesante - aggiunge il grossista lombardo - anche per le altre produzioni estive: prezzi bassi e richiesta contenuta per le angurie, male pesche e nettarine che vanno via a prezzi da industria. Per queste ultime, qui a Milano, si assiste ad una vera e propria invasione del prodotto spagnolo, più curato, più bello, anche se magari meno buono dell'italiano. L'amara realtà è che gli spagnoli ci stanno massacrando: nel mio stand, riesco a vendere quasi esclusivamente pesche iberiche". 

Per quanto riguarda le altre referenze, conclude Vasta, "vanno bene fagiolini e cavoli sia verdi che bianchi; trend normale per le insalate, richiesta abbastanza vivace per mele e pere. In ripresa le ciliegie italiane. Perché sono finite quelle spagnole...".

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