Lidl e Costco, nuove frontiere per la Gdo in Francia

La catena tedesca testa le casse automatiche, partenza sprint e boom di "soci" per il colosso Usa

Lidl e Costco, nuove frontiere per la Gdo in Francia
In Francia la grande distribuzione guarda al futuro e sperimenta. A Lione, Lidl sta testando in tre punti vendita l’utilizzo di casse automatiche a libero servizio con una sola fila, sotto la supervisione del personale. La sperimentazione, iniziata a metà giugno, dovrebbe durare sei mesi. Davanti alle casse, che accettano fino ad un massimo di 15 articoli - scrive il sito Lineaires - Lidl ha posizionato prodotti tradizionalmente votati all’acquisto d’impulso (dal cioccolato ai biscotti, dai salatini alle gomme da masticare) senza però ortofrutta, né fresca né secca.

E intanto si è scatenata la Costco-mania: prima dell’apertura del 22 giugno erano stati meno del previsto (16mila contro i 30mila attesi) i consumatori che avevano sottoscritto  la tessera annuale da 36 euro richiesta per accedere nel negozio di Villebon-sur-Yvette, alla periferia di Parigi della catena statunitense, ma una volta aperti i battenti i francesi hanno cambiato idea: oltre duemila le registrazioni solo nella giornata inaugurale e numero di “soci” già che raddoppiato in sole due settimane. Proseguendo con questo trend, l’obiettivo prefissato per fine 2017 (50mila membri) potrebbe essere raggiunto prima del previsto.



L’approccio di Costco - che  nel resto d’Europa conta 28 store in Gran Bretagna, due in Spagna e unoin Islanda - può essere considerato rivoluzionario: una sorta di club (secondo il modello del “wholesale club”) che vende all’ingrosso prodotti di marca (oppure della private label Kirkland) a prezzi bassi e in grandi quantitativi, a misura, soprattutto, di ristoranti, alberghi, comunità, aziende e nuclei familiari numerosi. Maxi i formati, maxi anche i numeri: il Costo parigino conta 3.750 metri quadri di superficie e 3.880 referenze, con la possibilità di scegliere prodotti a basso costo insieme a proposte di alta gamma.

Considerato il secondo player distributivo statunitense e mondiale, Costco tende a concentrare la vendita su grossi volumi acquistando da un unico fornitore. Se il management della Costco considera il prezzo di un prodotto eccessivamente alto lo rifiuta. Ha fatto storia la decisione assunta a fine 2009 di non vendere più prodotti Coca-Cola poiché l'azienda non voleva abbassare i prezzi. Un "embargo" rientrato dopo strenue trattative. 

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