Dico-Toudì, la catena è in vendita

Si appesantisce l'indebitamento: mandato per cedere la rete

Dico-Toudì, la catena è in vendita
Dico-Tuodì, catena discount specializzata in fresco e freschissimo, ha conferito il mandato di vendita a Rothschild e all’avvocato Roberto Cappelli per tutta l’azienda o una parte. Ne dà notizia Il Sole 24 Ore. La decisione arriva dopo un’ulteriore maxi perdita di 40 milioni nell’esercizio 2015. Tuodì ha una rete di 400 punti vendita in tutta la Penisola, con una particolare concentrazione nel Lazio, dove conta 146 negozi.
 
Sono circa 1,3 milioni i clienti serviti settimanalmente e il fatturato si aggira attorno ai 600 milioni di euro. Il piano di salvataggio lanciato nel 2014 non ha dato i risultati attesi. E sabato scorso, 8 luglio i sindacati hanno organizzato uno sciopero di quattro ore lanciando l’allarme occupazione per i quattromila addetti della catena che fa capo alla famiglia Faranda. 

Le sigle sindacali in un comunicato congiunto hanno stigmatizzato lo scenario prospettato dai vertici aziendali attraverso la vendita a “spezzatino” della rete vendita che complicherebbe ulteriormente la situazione occupazionale senza nessuna garanzia sulla prosecuzione dei rapporti di lavoro. Secondo i sindacati il ministero dello Sviluppo economico ha informalmente comunicato la disponibilità a un confronto.

Il Sole 24 Ore riporta che secondo il bilancio 2015 l’indebitamento netto verso le banche ha raggiunto quota 197,8 milioni, di cui 193 alla scadenza entro un anno. Il passivo corrente eccede l’attivo corrente per 365 milioni di euroTra i possibili acquirenti dei punti vendita potrebbe esserci Aldi, che sta per aprire i primi negozi nel Centro-Nord.