Giansanti: «Un modello di imprese per i mercati extra-Ue»

All'assembea generale Confagri si è parlato di competitività, sviluppo e Pac. «Che va cambiata»

Giansanti: «Un modello di imprese per i mercati extra-Ue»
Mercato globale, qualità, lavoro etico, innovazione e giovani. Sono le carte che Confagricoltura ha messo sul tavolo venerdì scorso a Roma in occasione dell'assemblea generale “Coltiviamo l’Italia” a fronte di un pacchetto di richieste che puntano essenzialmente a un fisco equo, soprattutto per il lavoro, a un taglio della burocrazia e a infrastrutture adeguate a sostenere la crescita del settore. È stata la prima assemblea del presidente Massimiliano Giansanti e la sua relazione ha tracciato le direttrici dell’Organizzazione alla presenza del presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, dei ministri dell’Agricoltura Maurizio Martina, dell’Ambiente Gian Luca Galletti e della Salute Beatrice Lorenzini, del sottosegretario dell’Economia Paola De Micheli. 
Cento giorni fa, al suo insediamento, Giansanti aveva lanciato cinque parole d'ordine (agribusiness, competitività, lavoro, salute e territorio), che ora “diventano il programma operativo. Le aziende agricole - ha affermato il presidente di Confagricoltura - hanno la capacità di affrontare la sfida globale, rappresentano il 100% di quello che gli italiani mangiano, hanno puntato su territori, sull'innovazione e i giovani”.
“Siamo di fronte a un bivio – ha continuato Giansanti - le nostre imprese devono scegliere tra la strada del protezionismo e del declino, oppure essere globali con un’agricoltura vincente, che sa valorizzare il proprio territorio e che vuole raccogliere le nuove sfide del futuro. Confagricoltura non può sottrarsi alla responsabilità di indicare un modello di sviluppo che punti al mondo, attraverso un’agricoltura che sappia essere al passo con i tempi, sempre forte nei suoi valori, ma posta in condizione di vincere tutte le prossime sfide che troverà davanti”.

“Il territorio – ha ricordato Giansanti - è il perno delle politiche agricole comunitarie e nazionali. Ma una cosa è il territorio, un’altra il localismo. Solo un’agricoltura attiva, competitiva, che guarda lontano e che produce reddito, a cui si offrono più opportunità che vincoli, sarà in grado di assicurare un idoneo presidio del territorio e dell’ambiente”.

Intervenendo all'assemblea di Confagricoltura, il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina, ha annunciato di aver già proposto a Bruxelles la riorganizzazione dello strumento assicurativo in funzione dei cambiamenti climatici e la gestione dei risch, mentre il presidente dell'Europarlamento, Antonio Tajani, ha negato la volontà a tagliare i fondi, ma ha anche ricordato che per il settore i soldi non arrivano solo dalla Pac. L'agricoltura può cogliere altre opportunità da Orizzonte 2020 (80 miliardi in tre anni) e 3 miliardi per l'agricoltura (887 milioni nel 2016-17) e dai fondi per la promozione: 100 milioni all'anno con aumenti progressivi fino a 200 milioni nel 2020.
Il sottosegretario al ministero dell'Economia, Paola De Micheli, ha invece annunciato che il Governo metterà mano alla fiscalità del lavoro e l'intervento interesserà anche l'agricoltura. De Micheli ha ricordato l'abbattimento fiscale per il settore con un risparmio di 1 miliardo con la cancellazione Irpef che si aggiunge alle agevolazioni su Irap e Imu. Ha anche assicurato che non ci saranno aumenti di Iva e accise poiché nel 2018 non ci sarà la clausola di salvaguardia.

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