Contratto nazionale, accordo Fruitimprese-sindacati

Contratto nazionale, accordo Fruitimprese-sindacati
Martedì 27 giugno è stata siglata, tra l’Associazione Imprese Ortofrutticole – Fruitimprese e le rappresentanze sindacali Flai-Cgil, Fisascat/Cisl e Uiltucs-Uil, l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale per i dipendenti da aziende ortofrutticole e agrumarie per il triennio gennaio 2017-dicembre 2019. L’accordo riguarda oltre 50mila lavoratori delle strutture ortofrutticole private. La trattativa si è svolta a Cesena, in ragione del ruolo centrale che la città romagnola ancora riveste per il settore.

Nonostante la crisi, che sta pesantemente penalizzando il comparto agricolo italiano, le parti, si legge in un comunicato di Fruitimprese (nella foto il presidente Marco Salvi), sono riuscite a trovare un accordo che salvaguarda il potere d’acquisto dei salari, i diritti e le tutele dei lavoratori. L’intesa prevede un aumento dei minimi salariali al VI livello di 65 euro suddiviso nei tre anni di vigenza contrattuale. Al fine di disincentivare il lavoro straordinario e aumentare le opportunità di occupazione è stata accolta la richiesta dell’aumento della percentuale di straordinario per i giorni feriali di 15 punti e per il festivo di 12 punti. L’accoglimento dell’istanza sindacale è stata anche in parte giustificata dall’esigenza di evitare il paradosso dello straordinario che determina per il lavoratore, che presta lavoro straordinario, una retribuzione inferiore (di circa 15 punti percentuali) rispetto a quella percepita per un’ora ordinaria.

E’ stata, altresì, introdotta la previsione contrattuale per la quale, in caso di appalto, l’impresa appaltatrice dovrà necessariamente applicare il Ccnl Ortofrutta, al pari di quanto avviene per le agenzie di somministrazione. La circostanza esclude, di fatto, la commissione di appalti a imprese spurie, che speculano sul lavoro dei propri soci-lavoratori, determinando dumping contrattuale e concorrenza sleale nel settore.

Si deve in ogni caso - prosegue il comunicato Fruitimprese - prendere atto che è necessario ripensare complessivamente l’organizzazione del comparto agricolo del nostro Paese che ha necessità vitale di riacquisire competitività sia nei confronti delle economie extra-euro, sia di quelle dei partner di Eurolandia. E’ indispensabile anche rivedere i criteri con cui il mercato nazionale si approvvigiona dai fornitori esteri. Spesso, infatti, conclude il comunicato, i prodotti agricoli italiani non sono collocabili a prezzi dignitosi, perché sostituiti da prodotti provenienti da Stati in cui esistono condizioni lavorative non accettabili, secondo i parametri delle democrazie occidentali. La soluzione, conclude Fruitimprese, non è quella di comprimere diritti e salari dei nostri lavoratori, ma di penalizzare adeguatamente i vantaggi competitivi illegittimi.