Pasta ai legumi, vecchie e nuove esperienze marchigiane

Pasta ai legumi, vecchie e nuove esperienze marchigiane
La riscossa della pasta ai legumi. Un prodotto che si presta sia alla cucina vegetariana e vegana, una risposta a chi soffre di intolleranze alimentari. Un prodotto che nelle Marche trova importanti interpreti.

Nei giorni scorsi sul Corriere Adriatico è stato pubblicato un servizio sulla pasta ai legumi, che parte da chi è stato tra i primi a lanciarsi sul mercato - la Legù di Albizzate (Varese) - fino ad arrivare alle realtà marchigiane.

Dal cuore dei Monti Sibillini nasce infatti la pasta Monte Monaco con 100% farina di legumi bio. Ceci, lenticchie, fave e piselli, coltivati con metodi semplici e tradizionali su terreni biologici fra le sorgenti dei fiumi Aso e Tenna, crescono in un contesto incontaminato. La storia di questa azienda ha poi pure dell’incredibile perché ha fatto del terremoto, una sciagura, la sua forza.

"Mi sono incontrato con Andrea Marziali e Vittorio Pedrelli - spiega al quotidiano il commercialista e socio della Monte Monaco Franco Jommi - e ho provato per la prima volta una pasta buona, gustosa e genuina realizzata da Vittorio con i legumi. Un progetto al quale lavorava da anni: un’azienda agricola specializzata. Con Andrea che è un esperto in marketing stavamo pensando a relizzare questo sogno quando è arrivato il sisma". Ecco allora che l’esperienza e il know-how di Pedrelli forse sarebbero ancora una semplice idea se non fosse arrivato Hugo Testa, imprenditore argentino. "Hugo subito dopo il terremoto - spiega ancora Franco - ci chiese come poter essere utile ai territori colpiti e gli abbiamo proposto di coinvolgersi lo nel progetto della pasta di legumi. Lui non ha perso tempo, è volato da Cordoba nelle Marche e nel giro di una settimana, conosciuto il team operativo, visitato il territorio dove opererà la nuova realtà, provati e apprezzati i primi piatti con pasta di legumi, è diventato socio fondatore della Società Agricola Monte Monaco srl".

In questo campo ci sono anche nuove startup, come Terre della Sibilla, mentre nel Montefeltro sono attive realtà più consolidate come la Luzi food di San Lorenzo in campo. Gianluigi e Andrea Luzi sono i titolari dell’azienda con terreni tra Pesaro-Urbino e Ancona. "Era il 2006 - spiega sempre al Corriere Adriatico Gianluigi - quando per la prima volta abbiamo realizzato una pasta di farro e fave. Nel 2001 questo nostro progetto è stato insignito a Colonia del premio Anuga per la miglior innovazione di prodotto per il connubio tra legumi e antiche farine".

Da qualche anno si si sono aggiunti le eccellenze rappresentate dagli gnocchetti e i sedanini realizzati con un 50% di farina di ceci, il 25% di fave e il restante di piselli già entrati nella grande distribuzione: Carrefour, Auchan e a breve Agorà. La produzione è di circa 300/400 quintali l’anno per un fatturato di circa tre milioni. "Siamo stati contattati da Jamie Oliver, il famoso conduttore televisivo britannico - aggiunge Gianluigi - e i nostri prodotti sono presenti da Eataly 1 a New York ma la nostra distribuzione è prevalentemente italiana".

Fonte: Corriere Adriatico