Irrigazione in ritardo, arancia di Ribera a rischio

Irrigazione in ritardo, arancia di Ribera a rischio
Circa tremila ettari di agrumeti e frutteti ad oggi aspettano ancora di essere irrigati dal sistema di distribuzione della diga Castello.
E, come si legge in un comunicato del Consorzio arancia di Ribera, sono già evidenti i danni per la mancata irrigazione. Dopo l’allegagione, in fase di ingrossamento del frutto, gli agrumeti sono entrati in stress idrico, con gli evidenti sintomi dell’accartocciamento delle foglie, cascola dei frutticini, dovute alla mancata irrigazione.
Agrumeti e frutteti delle vallate del Magazzolo e del Platani aspettano ancora di essere irrigati dai primi di maggio e, ancora non vi sono dati certi dell’inizio della stagione irrigua, per le continue perdite, nonostante le riparazioni, della rete adduttrice principale dalla diga Castello. Contrariamente a quello che accade nel bacino del Verdura, l’altra importante area dell’arancia di Ribera, dove è iniziata la seconda irrigazione.

"E’ da anni - prosegue il comunicato - che assistiamo ai continui ritardi e inefficenze nel sistema irriguo, alle perdite dell’adduttore principale della diga Castello, a una rete colabrodo che mettono a serio rischio l’intera produzione dell’arancia di Ribera. Alle calamità naturali, che questo anno hanno provocato perdite ingenti ai bilanci aziendali, adesso si aggiunge questa nuova calamità. Le inefficienze di un sistema irriguo che ricadono solamente sulle spalle dei produttori"..

Il 50% dell’agrumicoltura riberese rischia la tragedia se non si pone una volta per tutte una adeguata attenzione alla soluzione dei problemi della rete di distribuzione delle acque della diga Castello, che da anni viene sottoposta all’attenzione delle autorità competenti.
"Tutti gli sforzi, gli impegni e gli investimenti per rafforzare il sistema produttivo dell’Arancia di Ribera, per stimolare la crescita dei nostri operatori, per migliorare la qualità delle nostre produzioni, tutti i successi ottenuti risultano vani - conclude il comunicato del Consorzio - se non risolvono le basi fondamentali per fare agricoltura: la disponibilità dell’acqua".