Life e Fondazione Veronesi: i plus della frutta secca

L'azienda piemontese, dal 2012, ha aumentato le vendite del 41%. Sacchi: puntiamo a educare

Life e Fondazione Veronesi: i plus della frutta secca
Uno stile di vita sano e consapevole non può prescindere da un'alimentazione corretta ed equilibrata, che oltre al giusto apporto nutriente deve considerare al suo interno l'aspetto preventivo coniugato al gusto. Il tema è stato al centro dell'incontro "Frutta secca ed essiccata tra gli elementi chiave di una dieta preventiva: cosa dice la scienza?" organizzato ieri da Life (Lavorazione Importazione frutta essicata) - azienda piemontese con un fatturato intorno ai 65 milioni di euro, ndr - e la Fondazione Umberto Veronesi a Fruit & Veg Innovation, per presentare uno studio sull'importanza della presenza di frutta secca ed essiccata all'interno di una corretta alimentazione.

Condotta dai due partner, l'analisi inizia da un dato significativo: in Italia oggi abbiamo un'aspettativa di vita di 82,8 anni. Un dato che si colloca tra i più alti all'interno di una graduatoria che comprende gli Stati Europei. Ma cosa succede dopo i 65 anni? I dati ci dicono che dopo aver raggiunto questa età siamo il sesto paese su 25 che registra persone con più "acciacchi". E quali sono le cause che comportano questo declassamento? Sicuramente l'alimentazione, e il modo con cui approcciamo il consumo di cibi e bevande, spesso errato, convinti invece di portare benefici al nostro organismo.

"Uno dei primi errori da non commettere - ha detto Elena Dogliotti, biologa nutrizionista e divulgatrice della Fondazione Umberto Veronesi - è saltare la colazione, o consumarla in modo errato". La colazione rappresenta infatti il pasto più importante della giornata, quello tramite il quale l'organismo attiva il metabolismo. "La frutta secca ci aiuta in questo - ha sottolineato - uno dei momenti della giornata più idonei per consumarla è proprio quello della colazione, meglio ancora se accompagnata da prodotti come lo yogurt e i cereali".

Un'altra cattiva abitudine è legata a come si consumano i pranzi, spesso poco nutrienti e in quantità errate. Ciò che influisce su queste modalità di consumo sono senza dubbio anche i modelli di riferimento, che spesso influiscono in modo negativo sulle abitudini, non solo alimentari. La volontà e il desiderio di rimanere o rimettersi in forma può portare a scelte che per l'organismo non possono essere classificate come corrette: rinunciare ai carboidrati e abbattere eccessivamente le calorie è uno degli errori più frequenti.

"Stili di vita errati, cibo industriale e monotonia alimentare sono errori che contribuiscono a un progressivo allontanamento delle abitudini alimentari dalla dieta mediterranea". Secondo Dogliotti il principio di una sana e corretta alimentazione deve però partire nel momento della scelta dei prodotti. La domanda che sorge spontanea è se realmente conosciamo quello che compriamo ma soprattutto quale valore nutrizionale hanno i prodotti che mangiamo. La pigrizia è senza dubbio un fattore che incide molto sulla dieta. La monotonia, ha aggiunto, porta a essere meno fedeli alla dieta mediterranea, basti pensare che in Italia solo un bambino su tre mangia frutta e verdura tutti i giorni e solo un adulto su 10 ne consuma almeno cinque porzioni al giorno. In controtendenza, tuttavia, i consumi di frutta secca e disidratata. Fonte di grassi mono e polinsaturi (omega 6 e omega 3 in primis), dall'elevato contenuto di fibra, la frutta secca negli ultimi anni sta prepotentemente conquistando un ruolo da protagonista nella dieta degli italiani.

I dati presentati sulla frutta secca evidenziano una crescita, anche se per questi prodotti molte volte ad incidere in modo negativo sono le modalità e le occasioni di consumo. Secondo Nucis Italia, infatti, le occasioni più frequenti di consumo sono durante l'aperitivo/happy hour con il 32%, e le festività di fine anno con il 21%. Questo dato viene confermato anche da Life, che ha analizzato i trend di vendita della frutta secca, dove le arachidi con guscio e i pistacchi sono tra i prodotti più venduti. Lo studio, presentato dal presidente di Life Umberto Sacchi, consegna anche segnali incoraggianti. Il 48% degli italiani cerca di essere informato sul rapporto tra alimentazione e salute, mentre il 58% è convinto che la maggior parte delle malattie abbia origine da una alimentazione sbagliata.

Per l'azienda, come ha detto anche il responsabile comunicazione e marketing Davide Sacchi, è fondamentale offrire prodotti che rientrino in un regime di corretta alimentazione per contribuire alla salute di tutti, ma è altrettanto importante continuare a educare e informare il consumatore sull'importanza di quello che acquista e dei prodotti che consuma e di come li consuma. Per questo motivo Life ha scelto di perseguire e rafforzare la propria partnership con Fondazione Umberto Veronesi. "Intendiamo fare conoscere ai consumatori i singoli benefici della frutta secca e di ogni prodotto che offriamo", ha evidenziato.

I trend evidenziati dal presidente parlano oggi di un mercato frutta secca che ha raggiunto 890 milioni di euro nella grande distribuzione, con 136 prodotti in assortimento. Una scelta importante per un consumatore che oggi più che mai necessita di essere guidato nei suoi acquisti, grazie ad una informazione coerente e trasparente. Life ha intrapreso questo percorso nel 2015 quando grazie alla partnership con Fondazione Umberto Veronesi ha lanciato la linea Lifestyle, una gamma di prodotti dedicati al benessere dell'individuo che invita a seguire uno stile di vita sano e naturale a 360 gradi. Nel 2016 sono state proposte sul mercato Le Noci Per La Ricerca, un progetto fortemente voluto dall'azienda e sostenuto da Fondazione Umberto Veronesi per rafforzare la diffusione di un messaggio chiaro legato ad una sana e corretta alimentazione. Una collaborazione che è stata ripagata dagli italiani: "Dal 2012 ad oggi -  ha concluso il presidente Sacchi - abbiamo registrato un incremento delle vendite di frutta secca pari al 41%".

Le noci rappresentano il prodotto più venduto in Italia come frutto a guscio. Secondo i dati Nielsen di marzo 2017, tra i prodotti che hanno registrato gli incrementi più importanti ci sono le noci, con e senza guscio, e le mandorle sgusciate. In generale, negli ultimi quattro anni, si è registrata una crescita del 5,2% per la frutta con guscio, del 18,9% per quella sgusciata e del 15,6% per la disidratata. Un'attenzione al prodotto che ha generato - come già detto - un fatturato 2016 di 890 milioni di euro per la grande distribuzione, di cui il 42% generato da private label.

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