Fruitimprese Emilia-Romagna, Minguzzi confermato presidente

Fruitimprese Emilia-Romagna, Minguzzi confermato presidente
L'assemblea dei soci di Fruitimprese Emilia-Romagna, associazione che riunisce molte delle maggiori imprese ortofrutticole della regione per un fatturato annuo globale di circa 900 milioni di euro, riunitasi per l’annuale relazione sul bilancio e per il rinnovo delle cariche sociali, ha eletto il nuovo direttivo.

All’unanimità è stata confermata la presidenza di Giancarlo Minguzzi, che è anche presidente dell'Organizzazione di produttori Minguzzi di Alfonsine (Ravenna). Il gruppo Minguzzi, sul mercato da oltre 50 anni, commercializza annualmente 25mila tonnellate di frutta (pesche e nettarine, kiwi, susine, albicocche, pere e mele) proveniente principalmente dalla Romagna. E’ presente per il 30% sul mercato nazionale e il restante 70% è suddiviso tra mercati europei e d’oltremare, in particolare Canada, Nord America e Asia.

A seguito degli esiti delle procedure di votazione il nuovo Cda di Fruitimprese Emilia-Romagna risulta così costituito: Achille Ceccarelli, Maurizio Filippi, Gabriele Gobbi, Luigi Mazzoni, Patrizio Neri, Adriano Petteni, Walther Piraccini, Graziano Pransani, Giulio Romagnoli, Domenico Cenni.   
Sindaci: Luca Canonici, Stefano Antonelli, Andrea Parisotto. Sindaci supplenti: Vincenzo Pracucci, Fabio Bergonzoni.



Il lavoro sino ad ora svolto dall’associazione è stato importante e apprezzato dalla base sociale. La richiesta al presidente avanzata dagli associati è quella di proseguire l’attività, coadiuvato dal nuovo Consiglio, con la passione e l’impegno profusi sino ad ora.
Il programma dell’associazione prevede alcune priorità di particolare importanza quali quelle legate ai temi delle nuove forme di aggregazione tra imprese, del rafforzamento dell’organizzazione aziendale, della compliance normativa e della sostenibilità, tutte questioni con cui il settore è costantemente chiamato a confrontarsi. Particolare attenzione sarà rivolta allo sviluppo delle Organizzazioni di produttori e all’istituto del “contratto di rete”.

Quest’ultimo è uno strumento innovativo del nostro sistema produttivo che consente alle imprese, pur mantenendo la propria indipendenza, autonomia e specialità, di realizzare progetti e obiettivi condivisi, incrementando la capacità innovativa e la competitività sul mercato. E' un modello collaborativo alternativo che lascia autonomia soggettiva alle imprese partecipanti e che sta suscitando sempre maggiore interesse. Secondo Infocamere nel 2016 sono stati stipulati 854 contratti di rete e, al febbraio 2017, sono più di 17mila le imprese coinvolte.

Fonte: Fruitimprese Emilia-Romagna