Assosementi: sì alle nuove frontiere della genetica vegetale

Ieri a Bologna assemblea e workshop. Carli: importante comunicare, rischio iper-regolamentazione

Assosementi: sì alle nuove frontiere della genetica vegetale
Il workshop “Innovazione in agricoltura e post verità: scienza, imprese e istituzioni a confronto” ha aperto l’assemblea annuale di Assosementi - cui fa riferimento un settore da 700 milioni di euro di fatturato l'anno - che si è svolta ieri a Bologna. Temi centrali del dibattito le innovazioni in agricoltura - in particolare la manipolazione genetica - e la necessità di comunicazione che il settore necessita, sia nei confronti del grande pubblico che delle istituzioni. “Le imprese sementiere italiane ritengono che la ricerca e l’innovazione siano il fulcro di ogni filiera che punti alla qualità, alla sostenibilità e alla sicurezza alimentare”, ha detto Giuseppe Carli (foto sopra), presidente di Assosementi, introducendo il workshop. “Per questo guardiamo con grande attenzione alle nuove frontiere della genetica vegetale e con altrettanta preoccupazione alla mancanza di chiarezza normativa”. 



Hanno partecipato al convegno Bartolomeo Amedei, senatore e membro della commissione agricoltura e politiche dell’Unione Europea, Anna Meldolesi, giornalista scientifica, Silvio Salvi, professore associato di genetica agraria dell’Università degli studi di Bologna, Alessia Cogliandro, responsabile delle relazioni istituzionali di Esa (European Seed Association).  
Tra le innovazioni di cui si è parlato, particolare enfasi è stata data alla manipolazione genetica, con la presentazione del libro “E l’uomo creò l’uomo. Crispr e la rivoluzione dell’editing genomico” di Anna Meldolesi. Rivoluzione che arriva appunto dal potenziale che Crispr (Clustered regularly interspaced short palindromic repeats), può sviluppare se adeguatamente applicata alla genetica vegetale. Questa tecnica innovativa, infatti, consente di sostituire singoli nucleotidi in un gene, senza introdurre materiale genetico esterno, non creando quindi di fatto un organismo geneticamente modificato.

 
Per quanto riguarda la necessità di comunicare al meglio, è stata affermata l'opportunità di adeguarsi ai media moderni, con un occhio di riguardo soprattutto per i social network. Secondo Meldolesi, “oggi la comunicazione si fa in rete e bisogna essere capaci di usare il linguaggio della rete, affiancando a ragionamenti approfonditi anche discorsi semplici e veloci, che sono tipici dei social media”. E'arrivato invece dal senatore Amidei l’appello affinché la scienza, e la mentalità scientifica, tornino a essere preminenti nel dibattito politico, pur se doverosamente affiancate dal dibattito etico.

Preoccupazione sulla situazione normativa anche dall’Europa: Alessia Cogliandro di Esa ha dichiarato infatti che le voci di chi è contro l’innovazione si fanno sentire molto più forte di quelle della scienza e dell’industria, perché usano un linguaggio emozionale e non scientifico, influenzando facilmente chi non conosce bene il settore.

“La cosiddetta post-verità ostacola il progresso in agricoltura e rischia di innescare un fenomeno di iper-regolamentazione a scapito del settore e principalmente le piccole e le medie imprese, patrimonio importante del tessuto produttivo italiano” ha concluso il presidente di Assosementi, Carli. 

Copyright 2017 Italiafruit News