Gelate: se l'Italia piange, l'Europa non ride

Il quadro dei danni. Minguzzi: «Preoccupa il kiwi nazionale»

Gelate: se l'Italia piange, l'Europa non ride
Italia, Spagna, Serbia, ma anche Germania, Austria, Svizzera, Francia e Slovenia: l'ortofrutticoltura europea esce pesantemente colpita dall'ondata di freddo invernale che, la scorsa settimana, ha determinato gelate fuori stagione nelle ore notturne e inficiato la fase di fioritura di drupacee e pomacee, lo stato vegetativo delle piante di kiwi e le coltivazioni di ortaggi primaverili.

In Italia preoccupa soprattutto il kiwi

Nel nostro Paese, la situazione più critica si registra per il kiwi che, come ha spiegato in una nota il presidente di Fruitimprese Emilia Romagna Giancarlo Minguzzi, "riscontra già danni importanti a livello vegetativo in Lazio, Piemonte, Veneto e in misura minore in Emilia Romagna: è prevedibile, quindi, che ne risentirà la produzione".

"La produzione di pere - sottolinea il presidente - nelle zone tipiche del Nord Italia si presenta normale", mentre "per le mele si sta valutando, ma già in Trentino Alto-Adige e Piemonte si prevedono danni. La Polonia, il maggiore produttore di mele europeo, registra fin d'ora danni importanti ai frutteti. Le gelate hanno poi creato perdite rilevanti alle produzioni di mele nella zona del lago di Costanza", posto al confine tra Germania, Svizzera e Austria.


Giancarlo Minguzzi

Per quanto riguarda pesche, nettarine, susine e albicocche, Minguzzi rileva "solo qualche danno derivante da grandinate importanti in Emilia-Romagna e da gelate in Piemonte". Non si registrano particolari danni neppure negli altri principali Paesi europei di produzione secondo un monitoraggio svolto dall'associazione, che sottolinea: "Spagna e Sud Italia prevedono quantità di drupacee nella media, in linea con il 2015, l'ultimo anno di produzioni normali".

Austria e Svizzera: "Mai gelo così dannoso"

La situazione è difficile in Austria, in particolare nella regione della Stiria, e in Svizzera, dove c'è molto malumore sia per la frutta a nocciolo che per le pomacee. "Alcuni produttori di frutta svizzeri - si legge sul Corriere del Ticino, che ha fatto il punto della situazione con Georg Bregy, direttore dell'associazione Svizzera Frutta - hanno riferito che negli ultimi 40 anni il gelo non era mai stato così dannoso. I danni dovrebbero ammontare a diverse decine di milioni di franchi".

Serbia, possibile -15% per la produzione melicola

Anche in Serbia sono state colpite le drupacee, ma sembra che le conseguenze peggiori riguardino i meleti. Come spiega a Eurofruit Julka Toskić, direttore del gruppo Delta Agrar, "i numeri non ufficiali suggeriscono che la Serbia perderà il 15% dei volumi totali di mele. La nostra azienda - evidenzia - combatte le gelate con specifici sistemi antigelo e attraverso il calore. Spero che le perdite saranno minime; il danno non è attualmente visibile, ma dovremo aspettare e vedere".

Europa centrale, ko mele e pere

Ad avere la peggio in Europa centrale sono stati invece i pereti in Belgio e Francia del Nord e i meleti in Olanda (regione di Limburgo) e Germania (regione della Renania). Lo ha affermato l'associazione frutticola olandese Nfo - Nederlandse Fruittelers Organisatie - che ha stilato un primo bollettino europeo a seguito delle gelate.

Spagna, perdite per 15 milioni a Valencia

In Spagna, la regione che ha subito i danni maggori è quella di Valencia, già martoriata dalle inondazioni a dicembre. Per le gelate, verificatesi nelle notti di giovedì e venerdì scorsi, l'associazione valenciana degli agricoltori Ava-Asaja ha calcolato perdite per circa 4 milioni di euro, che si vanno a sommare agli 11 milioni dovuti alla grandinata che martedì 18 aprile si è abbattuta nella comarca di Utiel-Requena.



"Pochi giorni fa - ha detto il presidente dell'associazione Cristóbal Aguado - le aziende agricole di Valencia hanno lamentato enormi perdite milionarie per la grandine". Il fenomeno ha interessato soprattutto le aree di Campo Arcìs, Los Duques, Las Casas, Los Corrales, Los Pontones e Caudete. In totale, ha spiegato Ava-Asaja, sono stati colpiti 10mila ettari tra vigneti, mandorleti e coltivazioni di grano.

"La scorsa settimana - evidenzia Aguado - abbiamo poi assistito a un altro disastro climatico nella comarca vicina di Los Serranos, con gelate fuori dal comune per questo periodo dell'anno. Nei due giorni consecutivi, ha sottolineato Ava-Asaja, le temperature minime sono scese a -5,7°C e -4°C. Interi appezzamenti di uve, mandorle, noci e drupacee come ciliegie e prugne risultano distrutti, per un totale di quattromila ettari. Tra le zone più devastate vi sono Aras de los Olmos, Alpuente, La Yesa e Titaguas.

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