In Sicilia brioche con la farina di pastazzo

In Sicilia brioche con la farina di pastazzo
Dagli scarti degli agrumi una "dolce" materia prima: una farina con cui ottenere fragranti brioche. L'esperimento, come ha raccontato nei giorni scorsi il quotidiano La Sicilia, è stato condotto in una piccola pasticceria di Acireale (Catania) dove con la farina di pastazzo anche i grassi utilizzati per la preparazione (margarina o burro) sono stati ridotti dal 30 al 70%.

Dalla spremitura degli agrumi ogni anno si ottengono oltre 700mila tonnellate di scarti. Di pastazzo, insomma, ce n'è tantissimo: tutta fibra di arancia che può essere riutilizzata. Anche in pasticceria, come dimostra questo esperimento, che è stato portato avanti dal Dipartimento di agricoltura, alimentazione e ambiente dell'Università di Catania: non solo tessuti, mangimi, fertilizzanti, biogas... ma anche un utilizzo alimentare.

Il vantaggio di utilizzare la farina di pastazzo - viene riportato da La Sicilia - è proprio quello di “tagliare” i grassi e di mettere al loro posto le fibre. Una fibra trattiene acqua e quindi assolve, in parte, allo stesso compito del grasso: mantenere morbida la pasta. Così facendo si ottengono brioches più salutari con caratteristiche di morbidezza uguali a quelle determinate dall’uso del burro o di altri grassi.

L'idea portata avanti dal team di ricerca del professor Salvatore Barbagallo è destinato ad ampliare le possibili applicazioni.  "Proveremo - anticipa il docente al quotidiano siciliano - anche con i cornetti e con prodotti a lunga conservazione. Già due ditte locali sono interessate e anche un’azienda del Nord ci ha chiesto informazioni. Attualmente abbiamo fatto produrre 300 kg di farina di pastazzo da una ditta di Caltagirone (la Ortogel) che possiede i macchinari e le competente necessarie, in seguito ci auguriamo di poter ottimizzare il processo industriale per ridurre ulteriormente i costi e per rendere poi a livello commerciale il prodotto utilizzabile".

Fonte: La Sicilia