Dalla siccità al maltempo: Pasqua all'insegna della grandine

Colpiti i frutteti, soprattutto a Nord. Coldiretti ipotizza la richiesta di calamità

Dalla siccità al maltempo: Pasqua all'insegna della grandine
Dall'emergenza siccità all'allarme grandine. L'ondata di maltempo che ha caratterizzato la Pasqua ha portato anche i temuti chicchi bianchi su diverse zone del Paese. Colpito soprattutto il Nord, con Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, ma l'evento atmosferico ha interessato anche il Sud, in Puglia per esempio.

La perturbazione si è manifestata nelle aree più settentrionali già da sabato, ma è stato a partire dal pomeriggio di Pasqua che si sono verificate le grandinate più importanti, oltre che violenti temporali e una tromba d'aria al largo di Pellestrina (Venezia). Anche nel Rodigino la grandine non è mancata e le coltivazioni orticole di Chioggia sono state colpite, come si può notare da queste foto postate su Facebook da un produttore della zona.





Nel Bergamasco sono caduti chicchi grandi come noci che hanno imbiancato le campagne. Uno scenario simile a quello riscontrato nel Trevigiano. Nel Modenese, nel Bolognese e in Romagna la grandine si è manifestata nella notte tra domenica e lunedì, accompagnata da venti forti, fino a 100 chilometri all'ora. Gli alberi da frutto sono stati colpiti: sia nel Forlivese che nel Cesenate segnalati danni ad albicocchi e ciliegi, nei prossimi giorni si capirà meglio l'entità del danno.



In Puglia, invece, secondo le prime segnalazioni riportate dalla stampa locale, le zone più colpite sono state quelle del Brindisino e del Leccese.

“Nubifragi, bombe d’acqua, temporali e grandine hanno colpito a macchia di leopardo nelle campagne italiane che si trovano in pieno risveglio primaverile con verdure nei campi e alberi in fioritura o con i piccoli frutti”. E’ quanto emerge da un primo monitoraggio della Coldiretti, che si sta attivando per chiedere lo stato di calamità . “Nell’attuale fase stagionale – sottolinea l'organizzazione – la grandine è l’evento più temuto dagli imprenditori agricoli per la perdita dell’intero raccolto dopo in anno di lavoro. L’andamento anomalo conferma i cambiamenti climatici in atto che si manifestano proprio con la più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense e il rapido passaggio dal sole al maltempo". 

"A marzo in Italia la temperatura è stata di ben 2,5 gradi superiore alla media del periodo di riferimento mentre le precipitazioni sono praticamente dimezzate (-54%) ma la pioggia, che è importante per dissetare i campi resi aridi dalla siccità, per essere utile - conclude la Coldiretti - deve cadere in modo costante e leggero mentre i forti temporali, soprattutto se accompagnati da grandine, aggravano i danni”.