Perù, il «Niño Costero» costa 610 milioni di euro

Le inondazioni hanno colpito 92mila ettari di bananeti, agrumeti e piantagioni frutticole

Perù, il «Niño Costero» costa 610 milioni di euro
Tempeste, inondazioni, fiumi di fango. A marzo le piogge più lunghe e intense degli ultimi trent'anni hanno messo in ginocchio la frutticoltura del Perù. La causa è il Niño Costero, fenomeno climatico legato al riscaldamento delle acque dell'oceano Pacifico che ha interessato soprattutto il nord del Paese andino.

Come indicato dall'associazione Conveagro - Convención Nacional del Agro Peruano - le inondazioni hanno danneggiato circa 92mila ettari dedicati a banane, limoni, mango, riso e altri prodotti, per un totale di almeno 610 milioni di euro di perdite agricole. Completamente distrutti anche 6mila chilometri di rete stradale.

La regione più colpita è quella di Piura: qui, nella valle di Chira operano 35 organizzazioni di banane Fairtrade e abitano settemila famiglie di piccoli produttori. "La maggior parte delle perdite sono a carico dei piccoli imprenditori - ha detto Héctor Carrasco, presidente di Conveagro - Gran parte delle aziende colpite chiede la riprogrammazione dei prestiti in essere con il tasso zero, o attraverso meccanismi di acquisto del debito".

Il Consiglio dei ministri peruviano, intanto, ha approvato un decreto d'urgenza per stanziare 40 milioni di euro a supporto degli agricoltori colpiti. Sarà erogato, con effetto immediato, un contributo per ogni ettaro danneggiato, compreso tra i 290 e i 1.164 euro a ettaro. Circa 27 milioni saranno spesi per rifare le infrastrutture fondamentali come canali e serbatoi; il resto dei fondi verrà destinata al ripristino di piantagioni frutticole colpite direttamente dalle inondazioni.

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