Filiera dell'asparago, le potenzialità delle moderne calibratrici

Sgorbati: «Meno manodopera, cernita più qualitativa e lavorazione standardizzata»

Filiera dell'asparago, le potenzialità delle moderne calibratrici
Standardizzare la lavorazione è un fattore fondamentale nella filiera dell'asparago, soprattutto per quelle produzioni che devono essere commercializzate nei canali della grande distribuzione organizzata. Ecco perché le calibratrici stanno assumendo un ruolo sempre più importante e non a caso questi macchinari si arricchiscono di nuove funzioni che permettono di calibrare su più parametri, sia dimensionali che qualitativi.

Sgorbati Group – azienda di riferimento nella produzione e commercializzazione di macchinari e linee complete per la lavorazione dei prodotti ortofrutticoli – registra una crescita esponenziale delle vendite di calibratrici elettroniche per asparagi.



“I produttori che superano una determinata soglia, che in termini di estensione coltivata è sui sei-sette ettari, ritengono fondamentale questo macchinario al fine di abbattere i costi della manodopera, fare una cernita più qualitativa e standardizzare la lavorazione con evidenti vantaggi sul costo di produzione”, spiega Alberto Sgorbati, responsabile commerciale di Sgorbati Group. “Conseguentemente all’elevata richiesta di calibratrici elettroniche, anche l’offerta è divenuta sempre più ricca, con diverse aziende che propongono soluzioni apparentemente simili ma con caratteristiche fondamentali decisamente diverse”.



Le calibratrici in genere si configurano sulla tipologia dell'asparago – bianco o verde – e poi la linea di lavorazione viene realizzata su misura, assecondando le esigenze specifiche del produttore. Per le macchine più performanti i costruttori dichiarano una cernita di 50mila asparagi all'ora ma secondo Sgorbati, per ottenere una corretta calibrazione, non si superano i 36-40mila asparagi all'ora. Tornando alla configurazione del macchinario, “è bene considerare almeno un’uscita per lo scarto e tre o quattro uscite per ogni calibro”, aggiunge il responsabile commerciale dell'azienda di Rezzato (Brescia). “Avere più uscite a disposizione consente agli operatori di rimuovere i mazzi con più calma: con più uscite ho chiaramente meno intasamento nelle bocchette e questo può consentire di avvalersi di meno personale”.



Le migliori calibratrici in commercio garantiscono di calibrare oltre alle dimensioni (lunghezza e diametro) anche parametri qualitativi, quali sfioritura, curvatura, forma a “esse”, ruggine (per il bianco), e altri ancora. Ma attraverso quali tecnologie avviene la calibratura? “Nell'area di calibratura ci sono due telecamere – spiega Sgorbati – una si dedica al fiore e l'altra al corpo dell'asparago, per garantire un’analisi approfondita di ogni singolo turione. Tutta la programmazione può essere gestita con un display touch-screen e può essere riprodotta su altri schermi in remoto se necessario, anche in collegamento con la casa madre o il manutentore o, addirittura, permettere la programmazione di più macchine su un unico pannello centrale”.



Dopo la calibratura, in una linea di lavorazione completa, si possono trovare le celle di pesatura, ad esempio per avere confezioni con peso legalizzato. Apposite luci (rosso peso superato, verde peso corretto) agevolano gli operatori nel confezionamento. “C'è anche un ultimo optional, una terza lama di taglio – conclude Sgorbati - da mettere sulle uscite e spostabile, per effettuare lavorazioni più mirate come le punte di asparago, lavorazioni a cui saranno destinati solo quei prodotti che presentano le caratteristiche richieste”.

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