Fragole, la settimana della svolta

Baldassarre D'Avino: «Prezzi in calo, troppo prodotto spagnolo»

Fragole, la settimana della svolta
Fino al 28 febbraio performance eccellenti, a inizio marzo il prezzo inizia a flettere e poi - la scorsa settimana - un calo delle quotazioni decisamente marcato. E' questa l'analisi che Baldassarre D'Avino, responsabile commerciale dell'omonima Spa di Somma Vesuviana (Napoli), fa con Italiafruit News.
L'azienda, assieme alla Cooperativa agricola San Giorgio, gestisce direttamente 50 ettari di fragole, per una produzione media annua che si aggira sulle 1.800 tonnellate. Il mercato di riferimento per l'impresa campana è quello italiano, anche se ci sono rapporti commerciali consolidati con Svizzera e Svezia.

Le varietà di riferimento sono Sabrosa (50% della produzione), Sabrina (30%) e la restante quota suddivisa tra Melissa, Fortuna e Rabida. Alla Baldassarre D'Avino la campagna della fragola parte a metà novembre e, nelle coltivazioni coperte dell'azienda, prosegue fino a metà giugno.

“A fine febbraio disponevamo di un 25% in meno di volumi rispetto allo scorso anno, ma come prezzi si spuntava un 15-20% in più – spiega il responsabile commerciale – a marzo la situazione è cambiata in fretta e la scorsa settimana c'è stato un crollo. A livello commerciale avevamo un po' tagliato gli ordini, con le temperature fredde la produzione era inferiore. Poi, con l'arrivo del caldo, c'è stata un'esplosione di fragole: il problema è che, dopo aver girato con il freno a mano tirato, anche i nostri clienti si erano orientati sul prodotto spagnolo e prima di una settimana fanno fatica a rientrare su quello italiano. Lavorando con la grande distribuzione organizzata questi cambiamenti non sono repentini. Il prodotto si presenta con una qualità eccellente, in media tra gli otto e i nove gradi brix”.



La Baldassarre D'Avino lavora le fragole con i tradizionali packaging, ma da qualche anno sta proponendo con successo il prodotto in una confezione monostrato da 500 grammi con coperchio. “E' la nostra linea premium – prosegue il manager – che viaggia su prezzi decisamente più alti delle altre fragole. I frutti sono di forma perfetta, hanno uniformità nella presentazione e la lavorazione, dal controllo peso alla coperchiatura, è tutto fatto a mano. La confezione ogni anno guadagna spazi sugli scaffali della Gdo”.

Ma cosa si può fare per valorizzare ulteriormente la fragolicoltura? “La Spagna è presente da inizio a fine campagna con quantitativi esagerati per la Gdo europea", risponde Baldassarre D'Avino. "In Italia in qualsiasi momento della stagione trovi sempre fragole spagnole. Il loro ettaraggio è decisamente abbondante. Se ciò da una parte ha contribuito all'aumento dei consumi di fragole, dall'altra ha abbassato i prezzi con effetti negativi: con un euro a vaschetta in Italia, considerando i nostri costi di produzione, non ci si sta dentro". 

"La fragola italiana, a livello europeo viene vista come frutto di nicchia, non è inserita stabilmente nei programmi di acquisto delle catene", conclude D'Avino. "Questo perché vendiamo con lo stesso sistema di 20 anni fa mentre dovremmo cambiare, puntando sul confezionamento e andando a impattare fortemente piazze come quelle tedesche e inglesi”.

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