Fragole Civ, «grande interesse per Flavia e Flaminia»

Fragole Civ, «grande interesse per Flavia e Flaminia»
Le nuove varietà di fragole Flavia (nella foto d'apertura) e Flaminia stanno sollevando grande interesse in Marocco, Tunisia, Spagna e Sud Italia dove i primi impianti pilota da parte di importanti gruppi stanno confermando le buone performance delle varietà, sia dal punto di vista agronomico che commerciale.

Le due cultivar - brevettate dal Centro ricerche del Civ (Consorzio Italiano Vivaisti) di San Giuseppe di Comacchio, in provincia di Ferrara - sono caratterizzate da precocità, vigoria media e frutti esterni alla chioma facili da raccogliere, elevata resistenza ad oidio e alle malattie fogliari e radicali in genere. Adatte anche a terreni stanchi, hanno dimostrato buona adattabilità alla pratica del ristoppio ed alla coltivazione biologica o con basso impatto ambientale.

Flavia

Frutto dal sapore eccellente, molto dolce, con bassa acidità. Percezione di dolcezza prolungata e intensa. Alta percentuale di frutti di qualità extra. Epoca di Raccolta: Molto precoce Brix: 8,8 -11,5. Consistenza e shelf life ottime.

Flaminia
Frutto dal sapore ottimo, molto dolce, con buon equilibrio tra dolcezza ed acidità. Epoca di Raccolta: precoce Brix: 8,7 -10,6. Elevata tenuta alla maturazione in pianta. Consistenza e shelf- life ottime.



Un nuovo successo dunque per il programma breeding fragola del Civ, attivo dal 1984, che si è sviluppato lungo quattro linee di ricerca: fragole per ambienti a clima temperato mediterraneo, per ambienti a clima continentale, rifiorenti e varietà adatte alla trasformazione industriale. Utilizzo di tecniche classiche, e sviluppo di nuove varietà che garantiscano produzioni elevate e frutti di ottima qualità, assieme ad una naturale rusticità e vigoria delle piante, costituiscono obiettivi primari del Civ per offrire al mercato nazionale e a quelli internazionali non solo qualità ma il massimo della eco-sostenibilità.

"Con le varietà Flavia e Flaminia il Civ si conferma particolarmente attento alle produzioni a basso impatto ambientale (esempio: contenuto Cfp grazie a minor numero di trattamenti in campo) adatte ad una coltivazione a produzione integrata, biologica e naturalmente convenzionale", sottolinea il direttore generale Civ, Marica Soattin. "Così facendo il Civ cerca di soddisfare al meglio la crescente domanda da parte dei consumatori di prodotti di qualità non solo in termini organolettico-sensoriali ma anche in termini di sostenibilità ambientale, sociale ed economica per tutta la filiera produttiva".

Fonte: Ufficio stampa Civ