Grossisti a Milano: «Acmo vuol far crescere, non dividere»

Il presidente Rebuffini interviene dopo lo scambio di battute Albuzza-Di Pisa

Grossisti a Milano: «Acmo vuol far crescere, non dividere»
Prosegue il botta e risposta a distanza tra le associazioni dei grossisti che operano all'Ortomercato di Milano. Dopo lo scambio di battute tra il consigliere dell'associazione Acmo Alberto Albuzza (cliccare qui per leggere) e il leader nazionale di Fedagromercati Valentino Di Pisa (qui l'articolo), interviene ora il presidente nazionale di Acmo Lucio Rebuffini che, in una nota inviata alla nostra redazione, afferma che "le dichiarazioni del consigliere Albuzza sono state fraintese". E spiega: "lo scopo per il quale si è giunti alla costituzione della nostra associazione non era, e non è, quello di emarginare o escludere alcuno, men che meno i piccoli operatori, né quello di creare fratture tra gli operatori stessi, ma semmai quello di stimolare i medesimi - compresi i meno strutturati che probabilmente più di altri stanno risentendo della crisi del settore - ad aggregarsi tutti insieme per ridare centralità al settore ortofrutticolo e renderlo competitivo non solo a livello nazionale ma anche a livello internazionale, anche attraverso nuovi processi organizzativi, informatici, logistici e di marketing".

"E’ in questa ottica - aggiunge Rebuffini - che il consigliere Albuzza ha dichiarato: senza aggregazioni i piccoli non hanno futuro... noi riteniamo fondamentale guardare avanti e trovare una sintesi. Del resto lo stesso comunicato diramato al momento della nascita di Acmo. dichiarava testualmente: la nuova associazione nasce per rappresentare gli interessi di tutti gli operatori del mercato che vogliono essere protagonisti del loro futuro e disponibili a confrontarsi con gli interlocutori per migliorare l’Ortomercato di Milano”. 
 
"Il fatto poi che alcuni operatori abbiano deciso di dare origine a una nuova associazione non vuol dire che il settore non sia maturo, anzi il contrario", prosegue il presidente Acmo. "Infatti, è proprio la consapevolezza che il mercato è cambiato, e che tutti siamo obbligati ad adeguarci a tale cambiamento, ad averci spinto a creare questa nuova entità, con l’obiettivo di fare da traino a un settore che ha bisogno di fare sistema e di creare un’immagine commisurata all’importante peso economico rappresentato dall’economia agricola italiana e, nello specifico, milanese".

"Ovviamente non escludiamo, e anzi auspichiamo - conclude Rebuffini - che si possa giungere ad una sintesi tra associazioni, che tenga però conto anche dei valori e dei principi fondanti di Acmo". 

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