«Pomodori siciliani, grande attenzione al gusto»

Ma c'è una nota dolente. Arrabito: «Prevale la politica del prezzo più basso»

«Pomodori siciliani, grande attenzione al gusto»
Il pomodoro siciliano è pronto alla svolta, alla conquista dei mercati internazionali grazie al lavoro di qualità che è stato fatto negli ultimi anni. Ne è convinto Giuseppe Arrabito, amministratore delegato della Cooperativa Agricola Arrabito di Donnalucata (Ragusa), che con Italiafruit News analizza il mercato e le prospettive future di quello che è un prodotto simbolo della Sicilia.

La cooperativa Arrabito dedica 25 ettari di serre a ciliegini, datterini, pixel e pomodori a grappolo. Investimenti negli impianti di produzione, nella ricerca della qualità, nel packaging e nel servizio ai clienti caratterizzano l’azienda. “C’è in atto una grande affermazione del prodotto Made in Sicily, in generale relativamente un po’ a tutti gli articoli ma soprattutto per quanto riguarda il pomodoro. Questa affermazione deve rendere orgogliosi tutti gli operatori del settore in Sicilia perché indica la bontà del lavoro svolto negli ultimi anni”.



Su quali prodotti si concentra l'offerta?

Diciamo che la maggiore richiesta è sul pomodoro, quindi direi ciliegino, datterino e pixel anche se mi duole sottolineare che tutti vorrebbero i nostri prodotti per il loro grado di dolcezza, quindi con grande attenzione al sapore, ma troppo spesso poi prevale la politica del prezzo più basso a tutti i costi, per essere competitivi sui mercati a scapito della qualità dello stesso prodotto e tutto ciò implica uno spostamento verso mercati più abbordabili, che tutti conosciamo.

Il tema della colorazione è all'ordine del giorno. Che esperienza avete con il Gold Dattì?

L’esperienza ci insegna che Gold Dattì, la versione in giallo del tradizionale datterino rosso, è sicuramente un prodotto più di nicchia che viene consumato prevalentemente dal canale Horeca e in particolare dai ristoranti per la decorazione di piatti di un certo tipo. Anche questo è sicuramente un canale interessante che stiamo monitorando attentamente.



Nella finestra invernale com'è il mercato del pomodoro?

Speriamo possa essere sempre così: anni come questi sono importanti perché permettono agli operatori illuminati di fare i giusti investimenti per migliorare le aree di produzione, sviluppando nuove tecnologie.

Quali sono le piazze migliori per il vostro datterino? E come si possono stimolare i consumi?
Sicuramente l’estero, nei mercati in cui la qualità del nostro prodotto viene appezzata maggiormente. I consumi si possono stimolare in due modi: da una parte rendendo i prezzi più accessibili per il consumatore; dall’altra fornendo maggiori informazioni all’interno dei punti vendita, anche attraverso dimostrazioni o degustazioni. Credo possa essere un’idea interessante sia per i produttori che per i distributori.



Sul fronte del packaging su quali soluzioni vi state orientando?
Il packaging per noi è molto importante, investiamo molto perché riteniamo sia una delle leve strategiche nel nostro settore. Inoltre, attraverso il packaging, cerchiamo di trasmettere al consumatore l’artigianalità che ci contraddistingue e il carattere familiare della nostra azienda. Il prodotto che creiamo non è altro che quello che mangiano le nostre famiglie e i nostri figli. Per fare un esempio usiamo molto il legno naturale, anche se poi ovviamente dobbiamo anche tenere conto delle esigenze dei nostri clienti.

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