Ortofrutta bio veneta, prodotti e varietà su cui puntare

Fusato (Brio): ampi spazi per fragole e pere, cautela con mele e kiwi, meloni di pezzatura piccola

Ortofrutta bio veneta, prodotti e varietà su cui puntare
In linea con il resto d'Italia, il Veneto ha buoni margini di sviluppo per le produzioni biologiche. Ma è opportuno tenere in considerazione vocazione delle aree e richieste del mercato. Per questo, in occasione del convegno "Agricoltura biologica: un’opportunità per il territorio" che si è svolto martedì scorso nel Veronese (cliccare qui per leggere), Tom Fusato, direttore commerciale di Brio, ha fornito una serie di consigli per le maggiori specie ortofrutticole locali.

A partire dalla mela, per la quale, ha sottolineato c'è la  necessità di "concentrarsi su produzioni di qualità, non in concorrenza con il Trentino-Alto Adige, come Gala precoci e Fuji". Attenzione va posta anche per il kiwi, che registra "impianti molto consistenti un po’ in
tutta Italia": consigliabile, dunque, dar vita a nuovi impianti "esclusivamente in areali molto vocati". Richieste ancora sostenute, viceversa, per la pera, con buone chance relativamente a "nuove cultivar adatte ai consumi attuali". 

Un'altra referenza frutticola importante per il Veneto è la ciliegia: "c'è spazio per un prodotto di qualità con copertura antipioggia", ha detto Fusato. Ottime chance per la fragola, la cui produzione bio è stata definita "largamente insufficiente". Buona la richiesta anche per pesche, nettarine e susine, ma serve "individuare le varietà rustiche adatte ai territori veneti". Per il kaki interesse preponderante per Rojo brillante. 


Un momento del convegno di Zevio

Sul fronte ortaggi, sostenute le richieste di prodotto di qualità dall’estero - ad esclusione del periodo estivo - per le insalate, mentre nel caso dei pomodori l'interesse si catalizza su varie tipologie del periodo estivo ma esclusivamente per il prodotto coperto.

E ancora, richieste consistenti da parte del mercato interno per i cetrioli "bio" corti 
e opportunità di ampliare le produzioni in tutto il periodo estivo - sia per il mercato interno che per l’esportazione - per melanzane e peperoni.  Legata invece sostanzialmente alle necessità del mercato interno in primavera ed estate, ha proseguito Fusato, la domanda di zucchine.

Buona richiesta di prodotto da zone vocate, sia per il fresco che per i semilavorati per le patate, in ascesa anche le quotazioni delle cipolle. Quanto al sedano, l'analisi di Brio mette in luce richieste importanti per prodotto sotto serra in autunno e primavera, in controstagione con il sud Italia.

Infine radicchi e meloni: ci sono chance di ampliare questa produzione tipica veneta, con
destinazione privilegiata il mercato bio specializzato europeo, nel primo caso, mentre per i secondi il consiglio è quello di puntare su varietà che permettano di ottenere pezzature ridotte, le uniche con aspettative di vendita in Europa.

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