«Legalità, una chance per il settore»

Il ministro Martina: la norma sul caporalato impone uno sforzo ma serve. Aumentano i controlli

«Legalità, una chance per il settore»
“La battaglia per la legalità riguarda tutti, nessuno escluso, perché ridisegna il rapporto tra produzione e compratore finale: l’aumento di attenzione del consumatore ai temi della liceità, della trasparenza e dell’informazione è un’occasione formidabile, può rideterminare i rapporti di forza e creare scenari inediti rispetto a qualche anno fa”. Maurizio Martina tira dritto: la lotta al caporalato e l’impegno per il rispetto delle regole, ha detto ieri in occasione del convegno "La legalità nel lavoro agricolo” che si è svolto a Palazzo Isimbardi a Milano, sono l’inizio di un percorso che può far crescere e dare valore aggiunto all’agricoltura e all’ortofrutta Made in Italy. 

“Stiamo parlando di un tema in gran parte irrisolto, di un libro ancora da scrivere - ha aggiunto - perché ci sono filiere e settori in cui le speculazioni sul prezzo sono rischiose e nei quali i rapporti di forza interni sono complessi e fragili; queste filiere hanno bisogno di un cambio di passo”.

Entrando nel dettaglio della legge sul caporalato approvata lo scorso anno, Martina l’ha definita “un passaggio fondamentale, fortemente voluto dal Mipaaf, che richiede uno sforzo importante e complesso da parte delle aziende; quanto previsto dalla normativa sta richiedendo assestamenti non semplici, aspetti come la responsabilità del datore di lavoro sono delicati quanto importanti e ineludibili”.



I controlli sul territorio, ha aggiunto il ministro, sono aumentati del 60% tra il 2015 e il 2016, Lo scorso anno, inoltre, si è registrato un aumento del 5% delle ore di lavoro comunicate. “Dati che parlano chiaro: lo Stato c’è, presidia e i risultati cominciano ad arrivare, anche se non bisogna abbassare la guardia, perché l’illegalità prolifera soprattutto nelle aree più complesse, a Sud, ma è purtroppo una realtà radicata anche nel Centro-Nord”. 

E poi, sulla Rete del lavoro agricolo di qualità, su cui è stato chiamato in causa da Coop Italia (cliccare qui per leggere l’altro articolo odierno): “è  uno strumento ancora incompleto ma potenzialmente molto interessante,

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