Fiducia, per Nielsen italiani avanti piano

Fiducia, per Nielsen italiani avanti piano
Cresce piano la fiducia degli italiani, con l'indice che, secondo la Global Consumer Confidence Survey di Nielsen effettuata a livello mondiale su un campione di 30mila individui in 63 nazioni, nel nostro Paese si colloca nel quarto trimestre 2016 a quota 58. Un dato molto inferiore alla media europea (81, con davanti a tutti la Germania, 101), ma comunque in aumento di un punto rispetto al trimestre precedente: un dato inferiore al 61 registrato un anno prima ma molto al di sopra rispetto alla soglia minima dei 39 punti del quarto trimestre 2012, e comunque tra i valori più alti dal 2010.

Insomma, un segnale tutto sommato positivo che si riflette anche sulla propensione al consumo. Un italiano su cinque (19%) dichiara che quello presente è il momento giusto per fare acquisti, sulla base di una valutazione positiva dello stato della propria situazione finanziaria. Il 25% è infatti convinto che quest'ultima migliorerà entro dodici mesi. Questo risultato si configura sensibilmente in crescita sia su base tendenziale (+2 punti) che congiunturale (+6 punti). Dall'altra parte c'è però chi pensa che il risparmio resti la migliore collocazione del denaro dopo le spese essenziali (39%), in calo di tre punti rispetto allo scorso anno (42%) ma in linea con il terzo trimestre 2016. Il 32% degli italiani dichiara anche che ha intenzione di spendere per le vacanze (due punti in più del quarto trimestre 2015), il 31% per l'abbigliamento (un punto più del 2015), il 25% per l'intrattenimento fuori casa (due punti più dell'anno precedente).

Un italiano su due ha cambiato i consumi per risparmiare
Sempre restando ai consumi, l'indagine Nielsen registra che il 52% degli italiani ha modificato le proprie abitudini di spesa per poter risparmiare, molto meno rispetto al 72% dello stesso periodo del 2015. Tra le azioni intraprese dagli intervistati per ridurre le spese nel budget familiare, lo studio di Nielsen evidenzia la decisione di ridurre i pasti take-away (62%, tre punti in più rispetto al dato di fine 2015), l'acquisto di nuovi capi di abbigliamento (57%) e l'intrattenimento fuori casa (53%). Al contempo, nel settore food, si cerca di scegliere i brand più economici all'interno dei supermercati (51%), di spendere meno per vacanze/weekend fuori porta (40%) e limitare i consumi di gas ed elettricità (37%).

"Dall'ultima edizione della Survey di Nielsen sull'indice di fiducia dei consumatori, a livello globale e italiano – commenta l'amministratore delegato di Nielsen Italia Giovanni Fantasia – emergono segnali, seppure non eclatanti, tuttavia evidenti, di inversione del ciclo congiunturale. L'indice di fiducia tiene, anzi è in lieve crescita, la propensione ai consumi si configura in aumento, la tendenza al risparmio, seppure ancora consistente, ha imboccato la via del decremento. Un italiano su quattro ritiene che la propria posizione economica sia in miglioramento. Tali indicazioni, che vengono evidenziate nello studio, si possono leggere anche dal punto di vista dell'economia reale. Ci riferiamo, per esempio all'incremento dell'e-commerce, al rialzo delle vendite dei prodotti premium, al miglioramento, seppure timido, del mercato del lavoro, all'aumento costante delle immatricolazioni di nuovi veicoli, all'inversione dell'indice dei prezzi non più in contesto deflattivo". 

"La sfida che quindi ci si pone - aggiunge Fantasia - è quella di investire in tutte quelle risposte che siano all'altezza delle attese del consumatore. Colpire i sensi, imprimere nei ricordi le offerte, offrire la possibilità di interagire costituiscono i passi per incrementare l'esperienza di valore che viene richiesta oggi da chi si accinge a perfezionare l'acquisto. La moltiplicazione dei touchpoint risulta un elemento fondamentale nel rapporto domanda/offerta. In sintesi – ha concluso l'amministratore delegato di Nielsen Italia – crediamo che sostenere la ripresa della domanda sia il primo compito che dobbiamo affrontare all'interno del presente quadro congiunturale, senza farci scappare l'occasione fornita da uno scenario socio-economico in lenta ma costante risalita".

All'interno della Survey, il dato italiano della fiducia dei consumatori viene raffrontato con quello della media europea, che raggiunge un valore sensibilmente più alto (81 punti vs 58), trainato dalle performance di Germania (101) e Regno Unito che, nonostante la Brexit, detiene il primato nel Vecchio Continente (102). Germania e Regno Unito sono rispettivamente in crescita di 3 punti e 1 punto rispetto al quarto trimestre 2015. Rimane alto il gap che ci divide anche dalla Francia (66 punti) e dalla Spagna (86) e l'unico Paese con un livello di fiducia più basso del nostro resta la Grecia (53).

Fonte: Nielsen