Arance rosse, bel tempo si spera

La scarsità d’offerta sostiene i prezzi. Ora la scommessa è arrivare ad aprile

Arance rosse, bel tempo si spera
Finite le piogge battenti dei giorni scorsi, ma già con qualche minaccia di nuove ondate di maltempo, i produttori siciliani di arancia rossa fanno il punto su un’annata ancora tutta da decifrare. Due, però, le certezze: il prodotto è poco e la campagna sarà particolarmente corta.

“La carenza di arance – conferma Sebastiano Cosentino che con i figli gestisce l’azienda di famiglia a Lentini, in provincia di Siracusa – è aggravata dalle condizioni climatiche. Infatti, la produzione sulle piante è stata in parte danneggiata dal maltempo mentre, in altri casi, non è ancora stata raccolta perché in alcuni agrumeti è difficile entrare”.

“L’offerta è comunque molto inferiore alla media – continua Cosentino – Ora è presto per la stima dei danni ma, se le piogge dovessero tornare, la stagione potrebbe accorciarsi in modo significativo”.

Per Angelo Scrofani, responsabile commerciale di Apal Op di Carlentini (Siracusa), la scarsità di prodotto comporta prezzi in campagna superiori all’anno scorso. “Non parliamo di automobili usate, che hanno quotazioni precise - dice - Le arance vanno valutate sotto diversi aspetti, dalla pezzatura alle varietà, dalle zone di produzione ai calibri, fino ai tempi di raccolta. Anche se c’è chi chiede fino a un euro, quest’anno i prezzi vanno in media dai 60 agli 80 centesimi il chilo, quando si tratta di partite eccezionali”.
Eccezionali, già, perché il maltempo ha lasciato qualche "segnetto" sull'epidermide; ma niente di più; anzi quest'anno la pigmentazione è nettamente superiore, dono di un “inverno vero” che l'anno scorso non c'era stato.

“Dobbiamo cautelare al massimo il prodotto – aggiunge Luca Bonomo, alla guida dell’omonimo gruppo di Santa Maria di Licodia (Catania) – perché le particolarità della campagna e delle condizioni climatiche non ci permettono di condurre una normale commercializzazione. Bisogna dare il giusto prezzo ai conferitori e, visto la scarsità dei volumi, tentare di portare la campagna fino ad aprile”.

Consapevoli che, più aumenterà il prezzo, più si ridurrà il consumo fresco; e l’industria non è un’alternativa soddisfacente. Anche dall’estero, comunque, i segnali sono buoni, con quotazioni più alte dell’anno scorso. Sempre a causa della scarsità dell’offerta, sia Regno Unito che Germania pagano un po’ di più.
Insomma, la campagna sarebbe ancora lunga, il Moro sta terminando, ma dalla Piana di Catania arrivano ora le prime partite di Sanguinello, e poi c’è il Tarocco rosso, e quello tardivo: i giochi non sono ancora fatti.

Copyright 2017 Italiafruit News