Danni diretti e invenduto, agricoltura «congelata»

Le prime stime della Cia. E Unaproa chiede misure straordinarie

Danni diretti e invenduto, agricoltura «congelata»
Freddo e neve hanno messo in ginocchio migliaia di imprese agricole, soprattutto al Sud dove si produce il 61% degli ortaggi e il 97% degli agrumi nazionali. Produzioni intere falcidiate dal maltempo o bloccate nei magazzini aziendali per le cattive condizioni stradali, che hanno rallentato la circolazione dei tir e quindi le consegne di prodotti freschi lungo la filiera. Il che ha provocato un rialzo immediato dei prezzi al consumo, con aumenti che sono arrivati anche al 230% per zucchine e bietole.

Secondo quanto stimato dalla Cia-Agricoltori Italiani, le perdite per l’agricoltura sono enormi. Si parla, ma le cifre sono in continuo aggiornamento, di 700 milioni di euro tra danni alle produzioni e alle strutture e mancata commercializzazione. Dove le coltivazioni non sono state “colpite a morte”, l’ondata di gelo eccezionale ha reso impraticabili molte strade rurali e interpoderali, soprattutto in collina e nelle zone montane, rendendo così difficili, se non impossibili gli spostamenti delle merci dalle imprese agricole. Con effetti diretti sugli scaffali dei supermercati.

La regione più colpita – precisa intanto la Coldiretti – è la Puglia dove una prima timida stima del danno accertato nelle campagne è superiore al momento ai 110 milioni di euro anche perché clementine e arance sono irrimediabilmente rovinate dal gelo, i tendoni di uva da tavola sono crollati sotto il peso della neve e il freddo ha ridotto del 30% la produzione di latte.

Unaproa, misure straordinarie di salvaguardia per il comparto ortofrutticolo

“Le eccezionali avversità meteorologiche a cui assistiamo da qualche anno rendono impossibile progettare una tutela preventiva di strutture e infrastrutture con la conseguente perdita non solo delle produzioni, ma degli stessi impianti, che rappresentano anche un patrimonio territoriale e storico”. Questa la considerazione di Antonio Schiavelli, presidente Unaproa, che sottolinea come le perdite causate dal maltempo colpiscano non solo le produzioni, ma anche le strutture e le infrastrutture rurali, per cui si rende necessario un monitaraggio capillare e puntuale dei danni, affiancato da una rapida strategia di intervento a livello nazionale e comunitario.

“Parliamo di un’emergenza causata da elementi di carattere straordinario - continua Schiavelli – affrontabile solo attivando un tavolo di confronto tra istituzioni e operatori, per la messa a punto di una nuova strategia e di strumenti di supporto innovativi per il settore, all’interno di quelli comunitari”.
E, proprio per l’eccezionalità di questa situazione, non è possibile pensare di poter affidare le sorti, anche reddituali, dei produttori ortofrutticoli agli strumenti esistenti: “E’ necessario – spiega il presidente di Unaproa - un intervento determinato e sollecito da parte comunitaria e nazionale, che possa anche prevedere delle modifiche straordinarie alla Politica agricola comune”.

“Non possiamo dimenticare che la salvaguardia delle produzioni ortofrutticole è un interesse di tutti: coinvolge non solo i produttori, ma anche i distributori e i consumatori. Un impatto sociale di vasta portata - conclude Schiavelli - che dovrebbe ricevere dalle istituzioni una risposta decisa, tempestiva e che preveda adeguate misure di tutela dell’intero comparto, anche nell’interesse dell’economia generale del Paese”.

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