Il futuro dell'energia pulita? Le batterie al rabarbaro

Il progetto della startup trentina Green Energy Storage

Il futuro dell'energia pulita? Le batterie al rabarbaro
Accumulare l'energia pulita del sole e del vento in una batteria organica a flusso, cioè in un dispositivo di stoccaggio energetico funzionante con composti naturali, come i chinoni reperibili in natura. Questo è l'obiettivo di Green Energy Storage, una start up di Trento, che per perseguire il proprio obiettivo ha trovato nel rabarbaro un alleato prezioso.

I chinoni, infatti, sono molecole prodotte dalle piante durante la fotostintesi e dal rabarbato sono facilmente estraibili. In futuro, quindi, avremo batterie al rabarbaro in grado di soddisfare le necessità energetiche di case e uffici, batterie che saranno ricaricati da energia fotovoltaica o eolica.
Green Energy Storage è stata fondata nel 2015 e la scorsa settimana ha firmato un accordo per l’Italia con Sorgenia ed un accordo per la Svizzera con Romande Energie. Le due utility condurranno i primi field test delle batterie targate Green Energy Storage nel corso del 2017.

L’obiettivo di Green Energy Storage, come ha recentemente spiegato a La Repubblica il presidente della società, Salvatore Pinto, è sbarcare sul mercato entro il 2018 con diverse tipologie di batterie a flusso organiche diventando un punto di riferimento per le reti elettriche del futuro. Il limite delle energie rinnovabili, infatti, è quello di essere intermittenti: con l'innovazione dell'accumulo energetico, invece, si ovvia a questo problema.

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