Mele, Rivoira lancia la Baby Ambrosia

Partnership con Orsero per il Sud Italia, programmi ambiziosi

Mele, Rivoira lancia la Baby Ambrosia
La mela Ambrosia diventa baby. Per gestire un'incidenza di piccoli calibri superiore agli anni scorsi il Gruppo Rivoira – che detiene l'esclusiva di commercializzazione in Europa, Medio Oriente e Nord Africa – ha lanciato “Baby Ambrosia”, una piccola variante al più noto brand per i frutti con calibro 65-70 millimetri.

La campagna commerciale è partita in ottobre e a poco più di due mesi dall'avvio il bilancio è soddisfacente. I volumi totali di Ambrosia, come spiega a Italiafruit News l'amministratore delegato del gruppo piemontese Marco Rivoira, si attesteranno a 16.500 tonnellate – quasi 900 autotreni, come fa notare il manager – a cui si aggiungono le 800 tonnellate prodotte in Val Venosta.

“E' un anno di qualità discreta, ma una parte importante della campagna è centrata sulla gestione del medio e piccolo calibro – puntualizza Rivoira – La primavera scorsa, causa freddo, è stata caratterizzata da una scarsa divisione cellulare: anche Ambrosia, che ha una pezzatura generalmente grande, quest'anno mostra calibri inferiori. E per i calibri più piccoli abbiamo pensato a Baby Ambrosia: viste le caratteristiche gustative, parliamo di una mela subacida e molto dolce, particolarmente indicata per il consumo tra i bambini e i ragazzi”.



Baby Ambrosia si rivolge a due tipologie di mercato. In Medio Oriente e Oltremare viene spedita con un cartone classico da 18 chilogrammi, graficamente personalizzato con il nuovo marchio; mentre in Europa proprio la scorsa settimana è partita la commercializzazione con sacchettini da un chilo. L'impatto visivo del packaging mette in evidenza due bambini che giocano, proprio per richiamare il target di riferimento del prodotto. “Dopo le prime spedizioni possiamo dire che c'è un discreto interesse”, conferma Rivoira.

Tornando alla mela Ambrosia, il gruppo piemontese fa sapere che nei primi due mesi e mezzo di campagna sono state commercializzate 6.500 tonnellate di prodotto; l'obiettivo è di chiudere l'anno a quota 7.500. “Stiamo rispettando i piani di decumulo, i prezzi sono sempre stabili, ormai la varietà è consolidata”, aggiunge il manager. “La mela Ambrosia performa molto bene ed è sempre più richiesta: abbiamo introdotto nuovi clienti in Europa, focalizzandoci sul Centro Nord. In Italia, invece, abbiamo avviato una partnership con Orsero per il Sud, dove siamo poco presenti: un progetto di cobranding Ambrosia-Orsero per rafforzare entrambi i marchi. Al Nord, invece, rimane l'esclusiva con Esselunga”.



I frutti con una colorazione meno marcata, invece, vengono commercializzati come Gold Rosè. “E' un marchio secondario che sta dando soddisfazioni: il livello gustativo è ottimo, siamo riusciti a fidelizzare distributori e consumatori”.

Il Gruppo Rivoira potrà gestire in esclusiva la mela Ambrosia ancora per vent'anni. “Sicuramente ci sarà un ulteriore sviluppo in termini di superfici, le aspettative sulla varietà ci permetteranno di crescere a livello europeo, credo si possa pensare a 700-800 ettari dedicati”, osserva Marco Rivoira, che poi commenta il boom di nuove varietà, riallacciandosi a quanto scritto da Roberto Della Casa, managing director di Italiafruit, dopo Interpoma (clicca qui per leggere la notizia). “Il settore – rimarca Rivoira – sta vivendo un'invasione folle di nuove varietà, un'invasione che sta portando confusione sui mercati e tra gli operatori. Mi fa sorridere che a Interpoma siano state presentate oltre 70 nuove varietà: essere bellissimi, buonissimi e conservabilissimi non conta niente se non c'è un progetto dietro. Ciò che conta è dove, come e quando penso di sviluppare la varietà e commercializzarla. Con tutte queste nuove mele e in assenza di progetti si rischia di fare confusione, una battaglia sui prodotti Club – conclude Marco Rivoria – che verrà usata da chi compra come un'arma a proprio favore”.

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