Fusioni e alleanze: acque agitate nel trasporto marittimo

Maersk Line fa sua Hamburg Süd, Uasc verso Hapag-Lloyd. I timori degli spedizioneri

Fusioni e alleanze: acque agitate nel trasporto marittimo
Acque agitate nel trasporto marittimo. La crisi di molte compagnie, che ha avuto come apice il fallimento della Hanjin Shipping, leader nel trasporto container in Corea del Sud e settimo player a livello mondiale con una flotta di oltre 140 navi portacontainer, sta spingendo il settore a una veloce riorganizzazione. Il calo del prezzo del petrolio e delle commodities, le difficoltà dell'economia su scala mondiale e scelte strategiche non sempre brillanti hanno determinato un quadro problematico che impone nuovi assetti.

E' di questi giorni la notizia che Maersk Line, del gruppo armatoriale danese A.P. Møller-Mærsk, ha stretto un accordo preliminare con il gruppo tedesco Oetker per l'acquisizione della Hamburg Süd, settima compagnia mondiale del segmento del trasporto di linea grazie ad una flotta di portacontainer dalla capacità pari a 625mila teu impiegata principalmente nei traffici nord-sud. La capacità della flotta di Maersk Line, attualmente numero uno al mondo con una capacità di stiva complessiva pari a 3,1 milioni di teu, salirebbe a circa 3,8 milioni di teu distribuita in 741 portacontenitori.

L'accordo, come riporta una nota stampa, prevede che Hamburg Süd mantenga il proprio marchio così come la Aliança, la compagnia di navigazione brasiliana del gruppo tedesco. Maersk, secondo quanto riferito dai vertici della compagnia che sta per essere acquisita, salvaguarderà e potenzierà la Hamburg Süd nell'ottica di garantire "servizi logistici affidabili e di elevata qualità".  I tempi? Dopo la procedura di due diligence per valutare lo stato attuale della Hamburg Süd verrà sottoscritta un'intesa finale che dovrà essere approvata dalle autorità competenti, tra cui quelle di Usa, Unione Europea, Cina, Corea, Australia e Brasile: servirà almeno un anno. 



E sempre nei giorni scorsi la Commissione europea ha dato via libera all'acquisizione della United Arab Shipping Company (Uasc) da parte della Hapag-Lloyd per quello che si configura come uno dei più rilevanti recenti progetti di fusione nel settore del trasporto marittimo containerizzato. Il sì di Bruxelles è subordinato alla cessazione da parte della Uasc dei collegamenti tra il Nord Europa e il Nord America. Hapag-Lloyd - come ha precisato Margrethe Vestager, commissario europeo alla concorrenza  - ha assicurato che l'acquisizione non comporterà aumenti di prezzo relativamente alle rotte tra il Nord Europa e il Nord America.

Risale a novembre anche la la notizia di un'operazione di minore entità ma comunque significativa, vale a dire l'accordo tra il gruppo armatoriale francese Cma Cgm  con la compagnia di navigazione Cnan Nord del gruppo algerino Cnan. Obiettivo: costituire congiuntamente una linea di navigazione che effettui collegamenti tra i porti algerini e il Nord Europa e realizzare attività di collaborazione operative e logistiche rendendo reciprocamente disponibili container. 

Nei mesi scorsi, invece, la francese Cma-Cgm aveva annunciato l’acquisto per 2,4 miliardi di dollari della Neptune Orient Lines di Singapore mentre le dee maggiori compagnie statali cinesi, la Cosco e la China Shipping, hanno deciso di fondesi e sono diventate China Cosco.

Gli spedizionieri, però, temono  le conseguenze del consolidamento in atto tra gli armatori che operano servizi marittimi containerizzati.  Alleanze e fusioni - hanno denunciato l'European Shippers' Council (Esc) e il Global Shippers' Forum (Gsf) in occasione delle presentazione di uno studio di ricerca e analisi sul tema - consentono ad un numero molto limitato di soggetti di polarizzare il mercato, mentre l'impiego da parte delle compagnie di navi dalle grandi capacità riduce sia la possibilità di scegliere il vettore marittimo che la qualità dei servizi offerti.

Sinergie che, peraltro, interessano da vicino anche lo stesso comparto degli spedizioneri: la genovese Aprile, società controllata dalla Marinvest (holding italiana del gruppo Msc) che nel 2015 ha fatturato 1,28 miliardi di euro, è stata recentemente acquistata dalla rivale toscana Savino Del Bene.