Cimice asiatica, ecco l’antagonista naturale

Il Crea ha individuato un microimenottero che sarà diffuso nei campi già dal 2017

Cimice asiatica, ecco l’antagonista naturale
Novità nella lotta alla Cimice asiatica (Halyomorpha halys), l’insetto che dal 2012 sta causando ingenti danni all’ortofrutta nazionale. Il Centro “Difesa e Certificazione” del Crea, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, ha infatti individuato un microimenottero parassita delle uova di Halyomorpha halys in ambienti naturali dell’Italia centrale.

I ricercatori del Crea hanno lavorato nell’ambito del Progetto nazionale “Aspropi – Azioni a supporto della protezione delle piante”, finanziato dal Ministero delle Politiche agricole, che ha permesso di raccogliere un insetto, Ooencyrtus telenomicida, di dimensioni inferiori a un millimetro, allevabile nelle cosiddette “biofabbriche” e con buone prospettive di controllo biologico della Cimice asiatica.

I test effettuati nei laboratori del Crea hanno evidenziato un’elevata capacità di parassitizzazione delle uova della cimice in laboratorio. In particolare, una sola femmina dell’antagonista naturale parassitizza in 24 ore il 35% delle ovature, mentre in presenza di più femmine si raggiunge il 100%. Non solo: l’attacco di una sola femmina del microimenottero causa anche una maggiore mortalità complessiva per le punture di ulteriori uova perforate per alimentarsi. Ooencyrtus telenomicida si è quindi dimostrato in centro-nord Italia un efficace rimedio naturale per il controllo biologico dell’insetto infestante.

Ora, in collaborazione con i Servizi fitosanitari regionali, il Crea ha messo a punto un progetto per l’allevamento massale, la liberazione e la verifica diretta sul campo delle possibilità di utilizzo di questo agente di controllo biologico. Obiettivo: rilasciare i “killer” della cimice già nella stagione produttiva 2017.

Secondo recenti stime, nel 2016 il settore frutticolo ha registrato perdite superiori al 40% in comparti importanti come pere e kiwi. Danni gravi sono segnalati anche per le produzioni orticole. Ma sono colpiti molti altri prodotti agricoli, tra i quali mele, pesche, uva, pomodori, noci, nocciole, mais e soia.