«Nessun'altra fiera come Macfrut, ora ulteriori traguardi»

Imprenditori romagnoli scrivono a Piraccini: la privatizzazione sia l'inizio di una nuova dimensione

«Nessun'altra fiera come Macfrut, ora ulteriori traguardi»
Ora che il Macfrut è stato rilanciato e Cesena Fiera marcia spedita verso la privatizzazione (clicca qui per leggere la notizia) in Romagna non ci si sta cullando sugli allori. Non è nell'indole di Renzo Piraccini, presidente dell'ente fieristico e fautore di questi risultati, e non lo è nemmeno della classe imprenditoriale di Cesena e dintorni.
Lo si può desumere da una lettera che alcuni imprenditori di punta del sistema ortofrutticolo romagnolo hanno indirizzato a Piraccini: un plauso al percorso di rilancio degli ultimi tre anni, ma anche la convinzione che la privatizzazione di Cesena Fiera sia il punto di partenza per nuove sfide.

A prendere carta e penna sono stati il direttore generale di Graziani Packaging Roberto Graziani, il presidente de Il Frutteto Patrizio Neri, l’amministratore delegato del gruppo Sorma Andrea Mercadini, l’Ad di Infia Giuseppe Montaguti, il Dg di Apofruit Ilenio Bastoni, il presidente di TR/Cermac Enrico Turoni e l’Ad di Sermac Stefano Crociani.



Gli imprenditori sottolineano i risultati eccezionali ottenuti dal progetto di Piraccini e nella lettera a lui indirizzata ribadiscano “che questa non deve essere una fine bensì l’inizio di una nuova dimensione. Se guardiamo agli ultimi due anni sembra quasi impossibile che si sia giunti alla posizione di oggi. Non più di tre anni fa si parlava di un Macfrut finito, massacrato prima dalla forza tedesca di Fruit Logistica e poi sopravanzato nettamente da Fruit Attraction di Madrid, con tantissimi espositori che chiaramente avevano dichiarato di non voler più partecipare ad una manifestazione che si stava svolgendo in un ambito assolutamente inadeguato. Oggi - aggiungono Graziani, Neri, Mercadini, Montaguti, Bastoni, Turoni e Crociani - con la piena affermazione della nuova formula, innanzitutto si riconosce la particolarità della fiera cesenate rispetto alle altre manifestazioni, e cioè che è l’unica in grado di presentarsi a 360 gradi nella massima semplicità e concretezza, al contrario di Berlino che nel tempo è divenuto sempre più complessa e basato in larga parte sul commercio di ortofrutta nonché di Madrid che addirittura presenta una quota del 90% di sola produzione ortofrutticola". 

"Oggi - evidenzia la lettera - non esiste una fiera che equivalga a Macfrut come varietà di offerta universale e come rapporto qualità-prezzo, inclusa l’ospitalità di visitatori, espositori, clienti e ospiti. Spendere 100 euro al giorno per ognuno anziché 300 alla fine dell’anno fa una certa differenza. Ed anche qui Macfrut è risultato vincente. Ed eccoci alla struttura fieristica di Cesena. E’ stato creato un gioiello di qualità ricettiva ed ambientale, le dimensioni a questo punto risulteranno un vantaggio, investendo una cifra impossibile da realizzare se le cose fossero rimaste inalterate”.

Infine la privatizzazione. “Siamo convinti – proseguono gli imprenditori della filiera ortofrutticola - che porterà risorse alla comunità ed interesse per le categorie economiche, per le aziende commerciali ed artigianali, per le imprese del comparto agroalimentare. Ora tutti insieme dobbiamo tenere saldo questo successo verso gli obiettivi, che sono quelli che rendono una fiera la piattaforma che tutte le aziende vogliono avere per il loro sviluppo”.

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